
Recensione di Beatrice On 20-Aug-2023
Cile, settembre 1973: colpo di stato di Pinochet
L'obitorio si riempie di corpi, ammassati l’uno sull’altro, tra questi si eseguirà l'autopsia di Salvador Allende regolarmente dattilografata da Mario Corneljo, funzionario di stato che lascia intravedere una, seppur inconsapevole, appartenenza ideologica a favore del colpo militare.
Il suo unico interesse è una ballerina del cabaret, Nancy Puelmas, ideologicamente estranea alla situazione politica, che vede in Mario l'unico istintivo strumento di sopravvivenza.
Proprio questo lo condurrà a diventare anch'esso aguzzino in una condizione di alienazione storico-sociale-politica che durerà circa 20 anni
Dopo TONY MANERO, Pablo Larrain riesce a costruire un'altro film magistrale sull'inutilità di alcune vite, vittime e carnefici inconsapevoli, alienati da una realtà crudele completamente estranea.
La scena finale è sublime.
Inquietante, imperdibile, assolutamente unico e straordinario.
20-Aug-2023 di Beatrice