
Recensione di Beatrice On 27-Jun-2023
Si può giocare con la morte?
Enoch è giovanissimo, ha lasciato la scuola e frequenta funerali con l'aria imbarazzata di chi si imbuca. In uno dei tanti conosce Annabel che è da subito interessata a lui.
Lei frequenta spesso l'ospedale raccontando di farlo per volontariato; è appassionata di Darwin, naturista, ama gli animali e soprattutto lo scarafaggio delle carogne, che si accoppia sui cadaveri nutrimento dei figli, inoltre adora l'uccello canoro che pensa di morire ogni sera e, al risveglio, sorpreso di essere ancora vivo, canta.
In realtà Enoch ha perso i genitori in un incidente stradale, è stato in coma a lungo ed è convinto di essere morto per qualche minuto; Annabel frequenta l'ospedale perché ha un cancro al cervello.
Si amano perdutamente, dialogano con i defunti genitori di lui e con il fantasma kamikaze Hiroshi, amico immaginario di Enoch.
Annabel, sempre allegra e sorridente, racconta che all'ultimo esame ( in ospedale) è stata "bocciata", ha tre mesi di vita; per Enoch in tre mesi si possono fare tante cose: imparare il francese, suonare lo xilofono, andare alle Galapagos....
Mentre lei fa trasfusioni, giocano all'allegro chirurgo, si intrattengono segretamente in obitorio e disegnano le loro sagome sull'asfalto, scherzano, ridono e fingono, recitando una piece teatrale, di vivere l'ultimo giorno di Annabel.
Lui rabbioso urla: "sono stato morto per tre minuti e lo sai cosa c'è? NIENTE!"
Si può giocare con la morte?
La si può esorcizzare, forse...
"La morte è facile è l'amore ad essere difficile" dirà il kamikaze.
Darwin e l'evoluzione della specie prevedono una morte senza soluzioni salvifiche, rimangono gli incantevoli ricordi e le immagini.
Un Gus Van Sant romantico e disincantato; un amore con la scadenza non di fine rapporto ma di fine vita.
Solo gli adolescenti sanno giocare con la morte?
Mia WasiKowska perfetta.
Si può giocare con la morte?
SI, ma lei fa sul serio...
Sconsigliato a cuori fragili.
Si piange, preparatevi.
27-Jun-2023 di Beatrice