THE WOLF OF WALL STREET

Martin Scorsese

3 hours  •  2013

the_wolf_of_wall_street_movie_avatar

Recensione di Beatrice On 20-Aug-2023

JORDAN Belfort, broker della New York degli anni Novanta, dopo il collasso del mercato del 1987 fonda la Stratton Oakmont e produce esagerate somme di denaro attraverso le perdite disastrose dei suoi clienti.

Alla tenera età di 26 anni, in un anno, guadagna 49 milioni di dollari...

Niente lo può fermare, lascia la prima moglie e sposa la modella Naomi che mette al mondo due eredi del regime finanziario.

Una inchiesta dell'FBI si infrangerà su Jordan che ostinato continuerà la sua disastrosa scalata nella irrecuperabilità.

Quattro sostanze sanzioneranno il suo atto di condanna:

- l'avidita: cupidigia, brama, ingordigia; desiderio di accrescere il proprio possesso; in termini economici, componente costituente del capitalismo;

- l'ipersessualità: disturbo psicologico e comportamentale nel quale il soggetto sperimenta una necessità patologica ossessiva di avere rapporti sessuali o comunque pensare al sesso. Dipendenza analogo a quella per qualunque tipo di droga;

- cocaina: sostanza psicoattiva che agisce sul cervello, influenzando l'energia, la memoria, la vigilanza, l'umore ed il piacere; dipendenza erroneamente ritenuta solo di tipo psicologico, ha anche un importante substrato fisico legato al neuroadattamento del sistema nervoso centrale ai suoi effetti. Oltre al carattere eccitatorio provoca spossatezza, stanchezza e mancanza di energia. Ciò spinge a ripetere l'assunzione della droga per rivivere il benessere. Tale appagamento viene ricercato sebbene gli effetti a livello psichico, reversibili e non, siano di primaria importanza.

-quaalude: il cui principio attivo è il metaqualone, è un farmaco con azione sedativa-ipnotica che causa la depressione del sistema nervoso centrale. Usato illegalmente come droga da sballo ha come effetto l'euforia e la sonnolenza, l'incremento del desiderio sessuale, la parestesia. Il sovradosaggio può dare delirio, convulsioni, ipertonia, iperreflessia, insufficienza renale, morte tramite arresto cardiaco e respiratorio.

Il tutto condito da una inarrestabile volgarità, un comportamento continuamente offensivo del buon gusto e della buona educazione; un soggetto estremamente triviale Jordan Belfort, compulsivo, incontinente e osceno; a tratti grottesco sempre inarrestabilmente irrecuperabile.

Bastava avere un po' di scemi e sfigati da indottrinare che imparassero a "ficcare le azioni nella gola dei clienti fino a strozzarli" per costruire una delirante setta di seguaci del brokeraggio da rapina.

Non basterà nascondere i soldi in Svizzera con una prestanome per disperdere le tracce dell'FBI; l'agente federale glielo aveva promesso, si sarebbero rincontrati e il superbroker avrebbe avuto un atteggiamento diverso.

Un magistrale film che descrive il gioco del potere: la regola della maschera e la necessità della bugia. L'origine di questo tipo di azione è nell'ignoranza profonda e nella follia.

Scorsese riesce a raccontare la soddisfazione narcisistica di Jordan Belfort di essere al centro della scena, sotto i riflettori e in qualche modo additato a esempio o a modello tanto più alto quanto più irraggiungibile, alimentato dal bisogno spasmodico e morboso di vedere nei suoi gregari il luogo compiuto dei suoi desideri. Niente appagherà mai completamente la compulsività di questa condizione e la parabola discendente del giullare e impostore sembrerà inarrestabile.

180 minuti, un'overdose di cinema dal quale sarà fortunatamente difficile disintossicarsi.

20-Aug-2023 di Beatrice


Martin Scorsese movies