
Recensione di Beatrice On 25-Nov-2023
E’ stato così facile riconoscersi che ora, per smettere non basterebbe una amnesia.
Lydia torna a casa e il compagno le confessa di aver dormito con un’altra donna.
Gli chiede di lasciare casa ma lei non riesce più a farvi ritorno.
Lavora come ostetrica, trascorre le notti fuori e si addormenta sui bus.
Una notte viene svegliata da un conducente che la invita a scendere perché deve parcheggiare il mezzo: lei gli chiede dove può trovare una stazione di taxi e lui l’accompagna dichiarando che trova irresponsabile lasciarla sola.
A quel punto lei si presenta e trascorrono la serata e la notte insieme.
I giorni successivi lo cerca e inventa una scusa per tornare a casa da lui, ma Milos le dichiara di non voler proseguire la conoscenza neanche come amico.
La sua professione di moderna Artemide, le consente di istaurare una partecipazione estremamente professionale e contemporaneamente empatica con le partorienti: è bravissima a svolgere il suo lavoro e riesce a portare a compimento anche parti estremamente difficili.
Immagini continue di doglie, dolori, difficoltà, sforzi, estenuanti minuti di travaglio ai limiti della sofferenza disumana accompagnano la sua vita.
Salomè la sua amica di liceo è rimasta incinta e lei la supporta fino al parto, prendendosi cura di tutti i momenti che riguardano l’educazione al rilassamento e l’allenamento del corpo al momento cruciale.
Esmè nasce, dopo un lungo e difficile tormento di Salomè tanto che la bambina appena uscita, non emette alcun lamento e non si muove ma i massaggi di Lydia la condurranno al primo gemito.
Accompagna Salomè anche lungo il post partum, difficile, estenuante, depressivo e conflittuale. Cerca di alleviarla anche dalla fatica di accudire Esmè prendendola con sé tutti i mercoledì.
Un incontro casuale in ospedale con Milos la induce incomprensibilmente ad inventare una menzogna, nella quale rimarrà intrappolata e dalla quale non riuscirà a districarsi se non difronte ad un evento irreversibile.
Lydia è una donna amabilmente disponibile, amica sincera, professionista irreprensibile; in un momento di grande fragilità attraverso il quale intraprende un percorso distorto, parallelo, nel quale rinchiude se stessa in una menzogna con cui dovrà fare i conti, lascia intravedere i molti lati di un femminile solidale e responsabile tuttavia fragile e confuso.
La questione della maternità, dell’amicizia, dell’impatto con la propria inconsapevole identità presunta e tuttavia improbabile.
La confusione del ruolo, l’instabilità emotiva, la solitudine affettiva, l’incastro esistenziale, la perdita del riferimento identitario.
Una donna in conflitto con un passato sconosciuto, con un vissuto di levatrice, di potenziale madre, di irrisolta compagna, di
irriflessa esistenza, in balia di una emotività frammentata e spezzata da un riconoscimento improprio, inadeguato, anonimo.
Nelle distrazioni del tempo. Nelle apparizioni del mondo. Se raro è trovarsi, quasi impossibile è riconoscersi. E tenersi per un instante.
25-Nov-2023 di Beatrice