THE NEEDLE L'AIGUILLE

Abdelhamid Bouchnak

1h 53m  •  2023

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Recensione di Beatrice On 26-Nov-2024

Esistere significa “poter scegliere”; anzi, essere possibilità. Ma ciò non costituisce la ricchezza, bensì la miseria dell’uomo. La sua libertà di scelta non rappresenta la sua grandezza, ma il suo permanente dramma. Infatti egli si trova sempre di fronte all’alternativa di una “possibilità che sí” e di una “possibilità che no” senza possedere alcun criterio di scelta. E brancola nel buio, in una posizione instabile, nella permanente indecisione, senza riuscire ad orientare la propria vita, intenzionalmente, in un senso o nell’altro.

Tunisia

Dali e Mariem si preparano con emozione all’arrivo del loro primo figlio. Tuttavia, il giorno della nascita, ricevono una notizia inaspettata: il bambino presenta una caratteristica biologica unica, essendo nato con tratti di entrambi i sessi. Questa rivelazione scuote profondamente Dali, che si ritrova sopraffatto da dubbi e paure interiori, mettendo in crisi il suo ruolo accanto a Mariem e al neonato.

Hanno tre giorni di tempo per decidere quale sarà il sesso definitivo del nascituro e acconsentire all’intervento.

Il legame tra i protagonisti viene messo in discussione, immerso in un mare di emozioni contrastanti e scelte difficili.

L'intersessualità è una condizione naturale in cui una persona nasce con caratteristiche sessuali – come cromosomi, gonadi, ormoni o genitali – che non si allineano alle tipiche definizioni biologiche di "maschio" o "femmina". Non si tratta di un'unica condizione, ma di una varietà di situazioni che coinvolgono lo sviluppo sessuale.

In questo caso si tratta di ermafroditismo ossia della condizione biologica in cui un organismo possiede caratteristiche sessuali sia maschili che femminili.

Mariem è orfana e la sua dedizione alla maternità è totale qualunque sia la scelta da fare, Dali non riesce ad accogliere il figlio, assume un atteggiamento distaccato e le sue reazioni sono di totale rifiuto di questa condizione biologica.

Anche interrogare la religione a cui è particolarmente devoto non lo aiuta e sia i genitori che la moglie sembrano orientati ad accogliere il volere di Dio senza intervenire precocemente sul corpo del bambino.

Il pregiudizio, l’ignoranza, l’’imprevedibilità, la scelta.

Per il padre l’impatto con un corpo non esclusivamente maschile né femminile diventa un’ossessione, per la vergogna che un figlio così diverso possa generare per la dignità della famiglia e del suo essere uomo, fino a indurlo ad un esito prevaricante e autoreferente.

Un film costruito sulla tensione e sulla metafora dell’ago, da cui prende spunto il titolo, indica molteplici significati; un film attento a dare voce a tutti gli aspetti sociali, culturali, assistenziali, scientifici, religiosi che interagiscono alimentando o sottraendo problematicità alla dinamica vissuta dai genitori, contribuendo per questo alla costruzione di punti di domanda dai quali lo spettatore può sentirsi sollecitato, sempre attento tuttavia alla differenza dei vari punti di vista, di scelta e di approccio che un evento di questo tipo può comportare.

Quando scegli, non pensare a ciò che stai eliminando. Osserva ciò a cui stai dando aria, luce e spazio.

26-Nov-2024 di Beatrice