
Recensione di Beatrice On 20-Aug-2023
Sulle Alpi svizzere, Simon, un ragazzino di 12 anni, travestito da sciatore, deruba i ricchi turisti e vende la refurtiva ai suoi coetanei dei grigi quartieri industriali della pianura.
Esegue anche furti su commissione, rubando occhialini, cappelli, guanti e sci di marca.
Non si fa mancare neanche il cibo che tutte le sere riporta a casa alla sorella maggiore Louise, un bella sbandata con lavori saltuari, che sparisce spesso con uomini diversi.
Simon si sente molto responsabile nei confronti di Louise e spesso i soldi delle refurtive li regala a lei per andarsi a comprare qualcosa di nuovo.
Una notte lui le chiederà di dormire insieme e le offrirà dei soldi per farlo, solo allora si capirà lo strano segreto che nascondono...
C'è il ricordo di una storia vera alla base di questa sceneggiatura e "l'enfant d'en haut" ossia il bambino dall'alto del titolo originale sta a rappresentare il tentativo impossibile di unire due mondi, quello delle vette dei ricchi turisti e quello delle pianure dei poveri.
Simon si traveste da ricco e gli piace sembrare "alto", vuole riscattare qualcosa e si nutre di furti in modo compulsivo quasi a voler colmare una mancanza che non è solo materiale. Il denaro sembra essere un sistema di compensazione per qualcosa che non ha avuto e non può avere, ma che non si può rivelare...perché il film va visto e vissuto nella sua invadenza scarna e spoglia, nella presentazione di una quotidianità ripetitiva, imprevedibile seppur dichiarata.
Un cinema che ricorda i fratelli Dardenne di "Rosetta" per esempio; un film ruvido che non può scivolarti addosso ma che si attacca sul petto togliendo a tratti il respiro.
Solo l'ultima scena apre una speranza che forse è solo l'illusione di un necessario effetto catartico.
20-Aug-2023 di Beatrice
Ursula Meier movies
LA LIGNE
2023