
Recensione di Beatrice On 14-Sep-2023
Solo gli ottimisti si suicidano. Gli ottimisti che non riescono più a essere ottimisti.
Gli altri non avendo alcuna ragione per vivere perché dovrebbero averne una per morire?
Se sei condannato a vivere nel tormento non c’è niente che può salvarti. Qualsiasi cosa ti farà soffrire quanto una tragedia: rassegnati al decadimento in ogni momento. E’ il tuo destino.
E’ il regista stesso che si aggira per la città, tra gente disperata, in stato di abbandono.
Cerca sul web “Come suicidarsi facilmente senza dolore in Messico”.
Per il mondo è diventata una destinazione ambita dove suicidarsi, si trova con facilità il Pentobarbital. Costo: 392 pesos.
Il Pentobarbital diventa mortale quando la dose supera i 3 grammi. Dopo due o tre minuti dall’assunzione si dorme e dopo circa mezz’ora il cuore smette di battere.
Malati terminali, anziani si recano qui dall’Europa per acquistarlo.
Sebastian è un artista e rappresenta falli di qualunque dimensione su tele, muri, ecc.
Sniffa, dorme, vive in una casa dove la cameriera Beto si aggira facendo danni tra le opere… mentre altri collaboratori, amici, vicini si muovono indisturbati.
Si reca a Zicatela, spiaggia a puerto escondito, affollata di gay nudisti in tour trasgressivo e sovraeccitato.
Qui incontra una vecchia conoscenza influencer, star dei social media, Jordan Firstman, che cerca di sedurlo e di convincerlo a dirigere il suo prossimo progetto. Sebastian è piuttosto riluttante, è in una fase molto difficile della sua vita ma nonostante questo accetta e attende l’arrivo del fastidioso e invadente Jordan nella sua casa.
Ma qualcosa accade e all’arrivo dell’influencer il regista/artista è scomparso e un velo di mistero cade sulla cameriera Beto che continua ad aggirarsi per la casa insieme a Jordan cercando di capire dove sia finito.
Ma il mistero si infittisce tra gag, fraintendimenti, traduzioni su google, conoscenti, orge, e tanta funzionale confusione.
Interpretazioni oltremodo eccellenti; Beto è interpretata da un’attrice che era stata già protagonista di un film straordinario di Silva, La nana.
Film frenetico, in balia dei social e dei dispositivi.
Una disperata ricerca di senso nella insensatezza quotidiana del delirio di chi ama la vita disperatamente e di chi la detesta tragicamente.
Ketamina, cocaina, pentobarbital, alcol, corpi maschili nudi , assemblati, incastrati, moltiplicati….
Lo sguardo perso di Beto di fronte al caso, alla sfortuna, alla circostanza imprevista.
La vita e la morte sempre in agguato, tra annegamenti, droghe e tentativi suicidari.
Niente è prevedibile, organizzabile, perseguibile, ci sarà sempre qualcosa, qualcuno che deciderà come deviare il proprio percorso di vita o di morte.
La vita è questo, la morte è sempre una possibilità quotidiana in agguato.
Sorprendente con finale imprevedibile.
La mia missione è di soffrire per tutti quello che soffrono senza saperlo, devo pagare per loro, espiare la loro incoscienza, la fortuna che hanno di ignorare, fino a che punto siamo infelici.
14-Sep-2023 di Beatrice