REALITY

Matteo Garrone

1h 55m  •  2012

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Recensione di Beatrice On 27-Jun-2023

Difficile comprendere che le prime immagini non siano quelle di un reality.

Invece siamo in una location dove si svolgono i matrimoni, sembra di stare in un villaggio turistico o su un set cinematografico all'insegna del kitsch: sale maestose, stanze sontuose, ponticelli e cascate per fare le foto, cuori con colombe e una pioggia di coriandoli; senza parlare dell'abbigliamento pieno di lustrini degli invitati e degli sposi che arrivano in carrozza ottocentesca e cavalli con pennacchio.

E' la realtà e l'ospite d'onore è Enzo, l'uomo più desiderato dopo 116 giorni al Grande Fratello, il quale dopo essersi intrattenuto con gli ospiti va via in elicottero...

Ma si tornerà all'altra realtà quella del lavoro e della quotidianità.

Luciano è un pescivendolo napoletano e si arrangia a fare piccole truffe con la moglie; hanno tre figli e si amano molto. Maria si diverte con il marito che non esita a mascherarsi e a intrattenere gli amici.

Un giorno la donna con figli e amici si reca in un centro commerciale dove hanno organizzato una giornata di selezione per il Grande Fratello. I figli vogliono che il padre partecipi e lo invitano a presentarsi.

Dopo quel provino niente sarà più come prima e la realtà cadrà in balia della mistificazione.

Verrà invitato a Roma, a Cinecittà dove sarà coinvolto nel racconto della sua vita, una vera e propria confessione, aiutata da uno psicologo, di tutto ciò che di più intimo Luciano possedeva.

Garrone riesce a confezionare un'operazione di raffinata atmosfera onirico-ossessiva.

Ispirato da una storia realmente accaduta, "senza denunce né intenti pedagogici" come afferma il regista, riesce a far amare i suoi personaggi e a toccare le corde degli spettatori.

"Andare in tv è una sorta di certificazione della propria esistenza e ciascuno di noi può cadere in questa trappola; è un viaggio che vuole raccontare come spesso si può perdere il contatto con la realtà".

La vulnerabilità alle seduzioni è quotidiana e il piano sequenza iniziale sembra invitare ad entrare in una fiaba al confine tra il reale e l'immaginario, il sogno e la realtà, forse l'incubo.

La catena di montaggio del matrimonio sembra perfetta per dare l'idea figurativa del film dove il reality sembra la trappola nella quale viviamo. E' un film per il pubblico che non ha volto perché vive il dramma della mancanza di riconoscimento della sua individualità.

Stracci de La ricotta di Pasolini deve morire per esistere e qui Luciano deve comparire per esserci.

La vita è già un reality e se il risveglio non avviene la posta in gioco è il raddoppio.

Un film che non può lasciare indifferenti; una lettura attenta, inquieta e altamente artistica.

27-Jun-2023 di Beatrice


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