Paradise: Faith

Ulrich Seidl Paradise: Faith Drama • 2012 • 1h 53m

Recensito da Beatrice 20. August 2023
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Anna Maria è una donna devotissima a Gesù, lavora come radiologa e trascorre il tempo libero a girare per le case con la statua della Madonna per convertire le persone alla ricerca di Gesù e alla fuga dal peccato.

Ha un rapporto molto intimo con Gesù: si spoglia e si punisce davanti al crocifisso, ritiene che troppe persone siano ossessionate dal sesso e vuole pertanto liberarle dall'inferno. Lava le scale e percorre tutta casa in ginocchio per chiedere perdono dei peccati dell'umanità; suona l'organo elettrico e canta "bella è la terra e il Signore la ama".

Entra nelle case dicendo che è la Madonna che passa a trovarli; li fa pregare e li benedice.

Nella sua casa c'è un gruppo denominato le "truppe d'assalto della fede".

Un giorno, dopo due anni di assenza, trova in casa il marito egiziano musulmano e su una sedia a rotelle: la sua cristianità viene messa a dura prova.

Lui vorrebbe ricominciare da capo, sesso compreso ma lei ama solo Gesù.

Inizia una vera e propria lotta per la sopravvivenza alla convivenza e lei ringrazia Dio: l'incidente gli ha fatto ritrovare la fede.

Il secondo film della trilogia Paradise (amore, fede, speranza), pur attraverso il tema religioso non esita a rappresentare il corpo e la sua fisicità così lontana dai canoni ai quali siamo abituati dai media. Il corpo è l'oggetto primo nei film di Seidl, ritratto nella sua totale plastica realtà. La sceneggiatura è solo imbastita, ritrovata e ricreata giorno per giorno. Come la vita rappresentata con un prospettiva sempre diversa, con una ironia spesso dolorosa e un sarcarsmo colmo di tragicità. Lo sguardo di Seidl è inflessibile, come quello di un biologo che ricerca la cellula impazzita dei suoi personaggi affetti da metastasi di disperazione e di illusione.

La trilogia vuole rappresentare il percorso di ricerca della felicità, "il kit per il paradiso", come dice Seidl, tutto accade attraverso il percorso di tre donne, la prima alla ricerca dell'amore, la seconda della fede, la terza della speranza.

In attesa del terzo episodio, emerge la descrizione di un percorso esclusivamente femminile e quindi sarebbe interessante capire perché siano proprio loro, l'altra metà del cielo a cercare ancora l'amore e la fede sebbene in queste forme distorte e incantate. Perché si ostinano ancora a cercare il paradiso? Per ingenuità, perché stanno uscendo solo ora da uno "stato di minorità", perché non immuni ancora dall'illusione che il disincanto maschile ha storicamente elaborato? Sarebbe interessante saperlo da Seidl, ma rispetto a questa domanda, ha preferito declinare la risposta.

D'altronde che ognuno trovi la sua attraverso queste rappresentazioni iperrealiste

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