
Recensione di Beatrice On 27-Jun-2023
Dell'erotismo si può dire, innanzitutto, che esso è l'approvazione della vita fin dentro la morte.
Un meraviglioso lago con acque color caraibico e vegetazione lussureggiante raccoglie la frequentazione di uomini nudisti che si parcheggiano in attesa di rimorchiare e consumare incontri sessuali occasionali e non.
Sanno poco di loro, spesso neanche il nome, sembrano immuni dalla frenesia del tempo e lo spazio li sfiora vagamente.
Lo loro auto lasciate nelle vicinanze scandiscono la ripetitività e la monotonia di quei giorni sempre uguali come il loro abbigliamento essenziale e anonimo.
Mentre Frank attende di conoscere l'attraente e inquietante Michel che si intrattiene con un altro, osserva qualcosa di inconfessabile.
Solo Henry, un uomo grassoccio e disincantato, si siede sempre in disparte, osserva abbigliato l'andamento delle giornate; una sorta di spettatore insolito e riflessivo con il quale Frank entrerà in amicizia.
Eros e Thanatos sono i protagonisti accompagnati da uno sconosciuto; un rigoroso realismo riesce a confezionare un film spiazzante e sinistramente suggestivo. La ripetitività documentaristica degli incontri sessuali sembra voler evidenziare la coazione a ripetere delle stesse azioni tese a esorcizzare la spiazzante solitudine.
L'estrema estraneità a sé stessi è la dimensione dello sconosciuto, alieno e omologato a propria insaputa.
Solo Henry sta a guardare e fa intendere, tra le righe che l'omosessualità, prima di essere il tratto specifico di alcuni uomini, è la struttura di base delle relazioni maschili.
L'unico tabù che rimane è quello della dimensione della relazione sconfitta a vantaggio della seduzione occasionale e il grande sconosciuto è la maturazione antropologica che consentirà la fuoriuscita dalle maschere stereotipate di donne e in questo caso uomini, vittime delle noia abissale e della loro prevedibilità.
Decisamente molto interessante.
27-Jun-2023 di Beatrice