
Recensione di Beatrice On 23-Jun-2023
Mano ama suonare la chitarra e va a lezione dal suo maestro speciale. Ha un fratello, Pedro poetico e piuttosto tormentato mentre i genitori, entrambi professori, stanno per separarsi. Il padre ha infatti scoperto di essere innamorato di un suo specializzando e rivela la situazione ai figli che vivono la notizia come una tragedia irreparabile: per loro, scoprire l'omosessualità del padre, è come vincere alla lotteria della sfiga.
"Se proprio doveva succedere una tragedia non ne poteva succedere una normale?" sostiene Mano.
Nel frattempo il ragazzo inizia a scoprire la sessualità e le insidie del mondo quasi adulto...
Il padre infatti gli diceva che si è felici soltanto durante l'infanzia e questa passa in un attimo, ma non avrebbe mai pensato di doversi trovare di fronte ad una realtà così impervia!
E "se per fare la cosa giusta bisogna sapere prima cosa stai sbagliando" Mano si confida con la sua migliore amica giocando al gioco della verità, si interroga sul senso etico e sulla amicizia trascurando la situazione del fratello che si rivelerà presto in tutta la sua tragicità.
Adattamento cinematografico ispirato alla serie di libri "Mano" scritta da Gilberto Dimenstein e Heloisa Prieto, il film racconta lo spaccato adolescenziale della scuola della famiglia e della società in una San Paolo veloce e giovane, artistica e estroversa attraverso l'intimità dei vissuti giovanili.
Il mondo è una "tragedia degli errori", compreso quello che sta per commettere Pedro perchè " da grandi non è impossibile essere felici, è solo più complicato".
Un film che racconta l'adolescenza mettendosi sulla stessa lunghezza d'onda, parlando quel linguaggio con estrema sincerità e senza prendere posizione. Un bel film per gli adolescenti che ascoltano un mondo difficile, grossolano, e consumatore e che tentano di digerirlo trasferendo e restituendo al mondo stesso ciò che hanno provato a comprendere.
23-Jun-2023 di Beatrice