LA PATOTA PAULINA

Santiago Mitre

1h 43m  •  2015

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Recensione di Beatrice On 27-Jun-2023

Argentina

Paulina è una giovane avvocatessa, con grandi ambizioni umanitarie. Insoddisfatta della sua carriera non votata al sociale decide di andare ad insegnare educazione civica in una regione remota del paese. Il padre, un giudice progressista, non riesce a convincerla di desistere dal suo proposito e continuare la sua carriera. Nonostante i lodevoli propositi, Paulina incontra una realtà ostile, con la quale non riesce ad entrare in buona relazione e un evento devastante e traumatico non solo non la farà desistere ma fomenterà in lei una sorta di fondamentalismo progressista.

Di fronte ad un mondo che produce solo male non ci si può rifiutare di accogliere alcun accadimento anche se questo pregiudica la convinzione dettata dai buoni propositi.

La violenza va vissuta fino in fondo, senza rimozioni, senza ipocrisie senza negazioni.

La risposta reazionaria non può essere accolta da Paulina, che si ostina a voler capire. Solo la comprensione e l'accoglienza prevede la sua modalità umanitaria.

Il suo integralismo progressista non le consente sconti sebbene il suo corpo è stato violato e fecondato dalla violenza che abusa del suo potere di  morte e di vita. 

Remake di un film omonimo del 1950, con interpretazioni encomiabili, è la storia di un'eroina d'altri tempi con uno sguardo emblematico e  inquieto che fa della propria pelle la fierezza dell'esempio. Una figura difficile e conflittuale, severa con gli altri e ancor più con sé stessa.

Un personaggio quello di Paulina che la rende spigolosa e a tratti incomprensibile facendo di lei la convergenza di punti di domanda rispetto ai quali occorre soffermare uno sguardo attento e irrisolto e che richiede un profondo impegno per comprendere come il giudizio e la scelta sia quasi sempre dettato da una posizione banalmente pregiudiziale.

Bello, intenso, disturbante.

27-Jun-2023 di Beatrice