
Recensione di Beatrice On 23-Jun-2023
La valuta in corso è il tempo; si vive 25 anni, si riceve al massimo un anno di bonus.
Dopo questa concessione ogni giorno della propria vita va conquistato.
Qualsiasi lavoro, attività, servizio viene compensato e pagato con il tempo.
Un orologio digitale posizionato sull'avambraccio lo scandisce e attraverso il contatto consente l'acquisizione o la perdita di tempo a disposizione per vivere.
Invece di chiedere soldi chi chiede l'elemosina domanda: "hai un minuto per me?"
Un caffè costa 4 minuti, un biglietto sull'autobus anche due ore, dipende dagli aumenti.
L'aspetto fisico degli abitanti è fermo a 25 anni e Will Salas ne ha 25 da tre. Difende un ricco dai Minutes Men, furfanti organizzati a rubare il tempo e riceve un compenso di 106 anni che comporterà il suicidio dell'uomo.
Con tutto questo tempo a disposizione Will vuole penetrare nella Time Zone, un quartiere dove il tempo non manca e i ricchi vivono lentamente, blindati nel lusso a spese dei miserabili degli altri quartieri. Una standard in un albergo costa 2 mesi e un pranzo anche 8 settimane e mezzo con una settimana di mancia.
Al casinò non c'è limite, si può giocare tutto anche la propria esistenza e qui Will incontra un banchiere del tempo e la sua splendida figlia. Vince la sfida a poker e si assicura più di due secoli di vita che gli verranno sequestrati dai guardiani del tempo, una sorta di polizia che tutela la preziosa valuta esclusivamente dei ricchi.
Con la giovane ereditiera inizierà un viaggio nel tentativo di recuperare il tempo da ridistribuire, in quanto il costo della vita esiste perché gli uomini continuano a morire ma in realtà ce ne sarebbe per tutti e nessuno dovrebbe morire prima del tempo.
La combinazione della cassaforte del padre è 12/2/1809, la data del compleanno di Darwin a glorificare il capitalismo darwiniano.
Come si può vivere vedendo morire la gente davanti a te chiede Will e lei risponde: "non guardi, chiudi gli occhi".
Ridistribuire l'accumulo temporale diventa la loro missione: è rubare se ti è stato rubato?
Il re della fantascienza Andrew Niccol, già sceneggiatore del Truman Show, torna a farci riflettere, con un film che ha l'efficacia di una parabola o di un racconto mitologico.
Riusciamo ancora a comprendere la nostra schiavitù dal denaro o occorre presentarlo sotto forma di tempo per riuscire ad avvertire l'angoscia della mancanza?
Cosa succede se il denaro come, in questo caso il tempo, diventa il generatore simbolico di tutti i valori? Il fine la sola capacità di produrlo, conservarlo e accrescerlo? E il mezzo noi umani?
Vale 111 minuti...Un film illuminante.
23-Jun-2023 di Beatrice