
Recensione di Beatrice On 22-Jun-2023
La nostra diffidenza giustifica l’inganno altrui
Germania
Jan si reca con la moglie e i figli nella casa al mare sulla costa belga, appena arrivati Nina vede fuggire delle persone dalla casa; l’accaduto mette a repentaglio l’atmosfera di relax del weekend.
I due coniugi sono contitolari di una agenzia di pubblicità e all’insaputa di Nina Jan prende in considerazione l’eventualità di occuparsi di una campagna elettorale.
Scopre le assenze scolastiche della figlia maggiore, ma non le rivela alla moglie, mentre il figlio Max ha un attaccamento morboso bei confronti del piccolo roditore Zorro.
“Volevo raccontare il malessere generale che c’è nella nostra società contemporanea partendo dal microcosmo della famiglia. Il film è costruito sulle molteplici prospettive dei personaggi – spiega infatti Ronny Trocker – ognuno percepisce dal proprio punto di vista i fatti che accadono. Un aspetto formale che può non solo aiutare a scavare più a fondo nei conflitti familiari, ma anche offrire allo spettatore diversi punti di accesso alla storia e ai personaggi stessi”.
Ronny Trocker, già regista del sorprendente The eremites, presentato alla mostra del cinema di Venezia 73, nella sezione Orizzonti, ribadisce il suo talento nella direzione di Human factors sempre su temi riguardanti la famiglia, con un dito puntato su Happy end di Haneke ma soprattutto su Force Majeure di Ruben Ostlund al quale strizza l’occhio con forte determinazione.
Playback prospettici accompagnano la pellicola in 3 differenti location, sempre attraverso il diverso punto di vista dell’accaduto e del “fattore umano” che intercede sull’evento stesso. La “ forza maggiore” anche qui è la reazione o l’assenza, l’accadimento e il presunto evento, la sensazione o l’ effettiva azione: importante è sempre la percezione dell’accaduto.
La fiducia o meglio la sfiducia è il concetto base del film, nessuno è affetto da questo “ familiare” sentimento.
Ognuno è chiuso nel suo mondo adulto, infantile o adolescenziale dove la diffidenza è il primo ostacolo alla comunicazione.
Un puzzle perfettamente ricostruito di diffidenze reciproche in contesto apparentemente insospettabile come
quello del “ fattore umano” familiare…
Non c’è individuo che non tradisca, alternativamente, la nostra fiducia e la nostra sfiducia.
22-Jun-2023 di Beatrice