GRACE BLAZH

Ilya Povolodky

1h 59m  •  2023

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Recensione di Beatrice On 26-Nov-2023

Entroterra rurale. Russia.

Un padre e una figlia vivono in un furgone/camper.

Girano continuamente da un villaggio all’altro, tra paesaggi desolanti, grigi, brulli e disabitati.

Non sappiamo i loro nomi, neanche il loro passato, capiremo che la madre della ragazza è morta e lei conserva con sé un’urna funeraria.

La loro attività è la seguente: la ragazza vede film sul computer e li salva su DVD per poi proiettarli nei villaggi: allestiscono un grande schermo, vendono biglietti e bibite.

Riescono a fare tutto nel furgone, anche la doccia che allestiscono all’esterno con una tenda smontabile.

Dialoghi essenziali tra loro, ma qualcosa di molto forte li lega.

Quando un ragazzo durante una proiezione si avvicina all’adolescente, lei rifiuta il suo invito mentre rimane attratta dalla sua moto.

Costui li seguirà, vorrebbe andare con loro, ma l’uomo lo allontana.

L’avvicinamento del padre ad una donna porta la ragazza ad andare con il giovane in moto, ma forse solo in risposta al comportamento del genitore che non esita ad andarla a cercare.

Un rigore impenetrabile li tiene insieme seppur nella consapevolezza che la loro attività è destinata a finire.

Per il ragazzo in moto, i film sono noiosi e, quando arriverà internet per tutti, terminerà anche la loro attività artigianale, la ragazza ne è consapevole: per ora ancora un drive in o il cinema all’aperto, quando già i ragazzi si riuniscono nei solai a guardare film porno.

Nella terra del nulla, dove si parlano dialetti diversi tra il nord, il centro e il sud, tra russo, georgiano e ucraino, il linguaggio che sembra unire tutti è il cinema, una attività ancora da condividere, sebbene destinata a scomparire.

Poche parole, paesaggi sconfinati, case diroccate, povertà e voglia di fuggire.

Un road movie intimo e inquieto, essenziale, sofisticato e poetico come solo il cinema d’autore sa essere: atmosfera cruda, laconica tuttavia esplicita.

Ermetismo narrativo e interpretazioni per sottrazione rendono i volti ipnotici e anche se nulla è attraente tutto è incantesimo artistico.

26-Nov-2023 di Beatrice