FREMONT

Babak Jalali

1h 31m  •  2023

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Recensione di Fabian On 19-Oct-2023

Tutte le azioni umane hanno una o più di queste sette cause: caso, natura, costrizione, abitudine, ragione, passione, desiderio.

California, Fremont, città anche detta Little Kabul, perché ospita una delle più grandi enclave di afghani negli Stati Uniti.

Donya, giovane laureata e ex traduttrice per l’esercito americano nella capitale afghana, vive ormai nella città di Fremont dopo essere fuggita a causa del ritorno dei talebani, lasciando la sua famiglia sul posto.

Ora lavora in una piccola fabbrica artigianale di biscotti della fortuna per ristoranti cinesi.

Una volta che l’anziana donna, che scriveva i testi dei biglietti dei famosi biscotti, si accascia morendo sulla tastiera del computer, il proprietario dell’azienda pensa di affidare la mansione della creazione delle locuzioni a Donya perché è una giovane che ha futuro davanti, specificando che:

non devono essere né troppo lunghe né troppo brevi; né troppo fortunate né sfortunate, non troppo elaborate né tantomeno ovvie.

Donya è una giovane donna che non riesce a dormire, gravata da una grande etica della responsabilità e un grande senso di colpa che l’accompagna per aver lasciato la sua famiglia a Kabul; da quando il nuovo impegno aziendale la tiene occupata qualcosa accade nella sua vita.

Un amico vicino di casa, sostiene che solo a Kabul le stelle hanno sempre la stessa posizione e si chiede se è possibile fidarsi di un posto dove le stelle cambiano sempre posizione.

L’incontro casuale con un eccentrico psichiatra, che si appassiona al suo lavoro e la stimola a continuare ad avere incontri professionali con lui commuovendosi mentre le legge il famoso romanzo di Jack London Zanna Bianca, apriranno un nuovo percorso alla sua vita.

Nonostante continui a chiedersi se tutto il dolore del mondo possa aprire lo spazio all’amore, il nuovo lavoro, come il caso inizia a farsi largo nella esistenza, sempre ponderata, esaminata, controllata, seriamente vissuta, mentre la sua amica la sprona a considerare gli appuntamenti al buio.

“Alla ricerca disperata di un sogno” è uno dei suoi biglietti…

Una serie di sliding doors renderanno questo film una magica poesia in bianco e nero, con la giusta cromaticità di sentimenti, imprevedibilità, sorpresa, riflessioni, pensieri, responsabilità, razionalità e ricerca di leggerezza.

Un acquerello di solitudini, di casualità e indeterminatezza, laddove gli incontri al buio si rivelano dei catfish mentre quelli illuminati dalla luce della fatalità, delle splendide magie..

Un film sull’eterna lotta tra chi ritiene che il Sapere ha potenza sul dolore, come sosteneva l’illustre tragediografo greco Eschilo mentre c’è chi pensa sia meglio non sapere, non pensare, non organizzare, non valutare, non calcolare.

Un film sulla vita e sull’incerto confine tra la ragione, il caso, la follia, dove il pensiero è invitato a cedere il posto all’impensabile e accoglierlo nell’ harem della razionalità per consentire una poligamia di possibilità esistenziali.

Io penso che la fortuna regoli le nostre vite più di noi. Ma è ben detto che chi lotta scoprirà che i suoi obiettivi lottano anch’essi per lui.

19-Oct-2023 di Fabian