DEMOLITION

Jean Marc Vallée

1h 41m  •  2015

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Recensione di Beatrice On 27-Jun-2023

Davis Mitchell è in auto e la moglie alla guida; sembra piuttosto distratto mentre lei parla e lo sollecita a riparare il frigo che perde acqua, lui sembra altrove, e mentre ironizzano sulle sue disattenzioni, un incidente colpisce l’auto: lui rimarrà completamente illeso.

La tragica perdita della moglie lascerà quest’uomo, finanziere di successo, in balia di una vita in frammenti. La sera stessa in ospedale alla notizia della morte, Davis cerca di acquistare un pacchetto di M&M’s dal distributore automatico che si inceppa. La reazione sembra subito piuttosto incomprensibile e questo lo porterà a inviare lettere di reclamo alla società di distributori automatici che diventeranno delle confessioni personali alquanto imprevedibili.

La funzione terapeutica della scrittura sembra necessaria in un momento in cui forse Davis, incapace di confidarsi con qualcuno, disabituato evidentemente a parlare dei propri sentimenti, come spesso accade al genere maschile, non ha altri strumenti ai quali ricorrere.

Sicuro che nessuno avrebbe letto le sue confessioni, Davis usa come pretesto il reclamo come strumento catartico. La responsabile del customer care, una donna attenta e problematica, anch’essa vittima di una vita più grande della sopportabilità umana, sembra l’interlocutrice perfetta.

I due iniziano a frequentarsi, mentre il figlio di lei, “ un quindicenne che ne dimostra dodici mentre in realtà ne avrebbe ventuno”, apporta valore aggiunto alla disorientamento soffocato di lui.

Davis non può fare altro che sezionare, scorporare, smontare e demolire tutto quello che gli appartiene, compresa la casa di lusso che lui odia proprio perché ha solo cose di lusso.

Finge di piangere davanti allo specchio perché non riesce a farlo spontaneamente, dichiara di non aver mai amato la moglie mentre la sua vita è devastata.

Nonostante le continue sollecitazioni del suocero, non riesce a dare un ordine alla sua esistenza.

Tutto è diventato una metafora per Davis e la sua necessità di smontare gli oggetti cela la necessità di vedere finalmente dentro le cose che prima gli passavano inosservate; vuole vedere ora, in modo diverso, perso nell’incapacità di essere consapevole di amare o meno.

Scene drammaticamente esilaranti accompagnano questa storia: Davis paga per demolire una casa difronte allo sconcerto degli operai; balla per strada con la musica prodotta dal quindicenne Chris che è stato espulso da scuola per aver raccontato “artisticamente” la presenza americana in medio oriente.

Davis demolendo la sua casa scoprirà altri segreti appartenenti alla moglie, ma rimarrà sempre attonito per averla amata senza essersene reso conto.

Era stato “facile” per Davis sposarsi, tutto era sembrato semplice, niente aveva evidentemente posto quest’uomo difronte a sé stesso e solo un episodio così importante poteva sconvolgere i suoi equilibri superficiali e precari, sebbene apparentemente intoccabili.

Si può amare senza accorgersene? Può la vita essere vissuta senza esserne effettivamente parte in causa?

Grandi interpretazioni, eccitanti e nervose le sequenze.

Un film sorprendente, sul disorientamento che comporta il dolore e sulla presa coscienza della propria inconsapevolezza…

La propria estraneità dal mondo e da sé riconduce alla incolmabile distanza che separa noi dalla insensatezza plausibile.

Noi prendiamo l’abitudine di vivere prima di acquistare quella di pensare

27-Jun-2023 di Beatrice