COSMOPOLIS

David Cronenberg

1h 45m  •  2012

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Recensione di Beatrice On 23-Jun-2023

Erick Packer ha ventotto anni, è miliardario. Imprigionato dalla ricchezza nella sua limousine con ogni confort e impermeabile a ogni evento gira una New York caotica.

Tutto è programmato: business, incontri sessuali, check up medici quotidiani, sicurezza, spostamenti. Insonorizzata e blindata la sua vita incontra sommosse contro la situazione economica e vecchi sobborghi visti dai finestrini come da un acquario.

Un inferno gelido e calcolato fatto di investimenti virtuali e di padroni della terra, di oscillazioni incomprensibili dello yuan.

Un film di eccellente sperimentazione, una metafora sul capitalismo e sul tramonto dell'occidente.

"Il ratto vorace diventa l'unità monetaria"; si ha spesso la sensazione di non sapere cosa fai però il denaro diventa come "mettere una gomma in bocca e provare a non masticarla"; "la vita è troppo contemporanea"; "qual'è il fascino dell'identico?".

"Il sesso è un antidoto alla disillusione"; "la ricchezza è fine a se stessa, il denaro crea il tempo"; " i computer sono ormai fusi con la realtà quotidiana".

"La logica evoluzione degli affari è l'omicidio"; " occorre stordire il DNA per sentire di più"; " la droga novo fa sparire il dolore? C'è abbastanza dolore per tutti".

Incontra un uomo che lo vuole uccidere per dare un senso alla sua vita, perché Erick non è un uomo riflessivo e perché la sua vita è tutta una contraddizione, ecco perché sta organizzando la sua rovina.

Erick si confessa: " non sono riuscito a capire lo yuan" e non gli piace che qualcuno voglia costringerlo a essere riflessivo.

E' egocentrico, non ha rimorsi, è un "impotente robot" anche se per lui la violenza richiede una causa, un onere, uno scopo...

Non ha capito che il suo corpo e la sua prostata asimmetrica rappresenta la risposta: l'imperfezione e il limite.

Ma lui cadrà come Icaro, volato troppo in alto, affetto dalla hybris, la tracotanza punita dagli déi: la mancanza di limite espone al fallimento, non solo personale, purtroppo, come in questo caso.

Una visione tutt'altro che escatologica, piuttosto apocalittica: il progresso non è la salvezza, il futuro non sarà riscatto.

Un film sofisticatissimo e raffinato per un pubblico molto esigente. Un ritratto ricercato della realtà, un modo unico di rappresentarla: una realizzazione lucida, netta, terribilmente sensata che si vorrebbe vedere più spesso.

Un' esperienza indimenticabile.

23-Jun-2023 di Beatrice


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