CLARA SOLA

Nathalie Alvarez Mesen

1h 48m  •  2021

clara_sola_movie_avatar

Recensione di Beatrice On 20-Aug-2023

Costa Rica

Clara è ritenuta una guaritrice; ha circa quarant’anni e c’è chi ha deciso per lei cosa sarà della sua vita: la madre.

“Dio me l’ha data così e così me la tengo”

Nata con la spina dorsale curva che danneggia la postura e alcuni organi, oltre a garantirle forti dolori, dovrebbe essere operata ma la madre non acconsente, lasciando Clara relegata ad una vita sacrificale asservita allo sfruttamento della superstizione.

Unico conforto è il suo rapporto con la natura, con la quale si intrattiene scambiando umori, odori, sapori e destino, insieme alla sua cavalla Yuca, anch’essa sfruttata per far divertire i turisti.

Una volta che arriva nel villaggio, devoto alla madonna, uno straniero, qualcosa di nuovo accade nel contesto religiosa e opprimente. La scoperta del corpo della nipote quindicenne e il risveglio delle pulsioni sopite di Clara, accuratamente occultate e anestetizzate, travolgeranno completamente le aspettative e la progettualità deformante della vita della sfortunata donna.

La rappresentazione della quinceanera della nipote ossia la cerimonia di passaggio biologico alla maturità sessuale, riesce ad evidenziare la natura sostanzialmente scaramantico/culturale/ arcaica di alcuni riti di passaggio tuttavia negati a Clara.

Una estenuante prima parte, dove una circolare claustrofobia quotidianità soffoca la vita di questa donna fa da controparte ad una svolta vibrante nella seconda dove le pulsioni prendono il sopravvento sulle mortificazioni che la psicopatologia materna ha previsto come destino della figlia.

Un film che ricorda i temi trattati dalla Hausner in Lourdes e in Requiem di Hans Christian Schmid, con un finale catartico, dove solo dalle fiamme e dalla distruzione dell’idolatria l’araba fenice di Clara potrà rinascere dalle proprie presunte ceneri.

20-Aug-2023 di Beatrice