CARACAS

Marco D’Amore

1h 50m  •  2024

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Recensione di Beatrice On 26-Feb-2024

A volte è meglio non sapere le cose

Ignorare che cosa accadrà domani

Anzi che cosa accadrà tra un istante

Del resto come potremmo nutrire qualunque speranza sul nostro futuro,

se lo conoscessimo già?

Napoli

Prove di gravità, di resistenza, di machismo.

Caracas fa parte di un gruppo di fanatici naziskin che si divertono a picchiare e perseguitare i rifugiati.

L’amore per Yasmina lo porta ad incontrare il mondo islamico, il contrasto, il dubbio, il tormento tra la violenza e la voglia di pace.

Giordano Fonte è un illustre scrittore che torna a Napoli dopo essersi allontanato da tempo: una città irriconoscibile, cupa, umida, dove la nostalgia incontra il degrado e il disgusto, la violenza e l’abbandono.

Una città, impietosa e seduttiva, eccessiva e degradante che lo accoglie con deferenza e che lo punisce inghiottendo la sua identità.

Vuole smettere di scrivere Giordano ma non potrà farlo, la vita non consente progetti.

Caracas, tra l’estrema destra e l’Islam è in profondo conflitto esistenziale, tra dubbi e incertezze, tra l’inferno e la redenzione del proprio daimon.

E’ figlio del nostro tempo, sostiene il regista, odia il mare, amando e detestando la sua città, sfacciata come un come un barrio sudamericano, dannata come una favela brasiliana e dimenticata come una baraccopoli indiana.

Tratto dall’opera letteraria di Ermanno Rea Napoli Ferrovia, racconta Napoli e tutto quello che comporta.

“Un film inspiegabile come la vita”, confuso, circolare, mai lineare…

Opaco, tragicamente ludico, inquieto e alla ricerca di risposte inattendibili.

Il tentativo di ancorarsi a verità obsolete, laddove la contemporaneità sottrae, divide, scorpora, esautora, dissangua: la nostalgia incontra l’impossibilità di girare la testa dall’altra parte.

Io non ho mai pensato ci fosse bisogno di Dio per dire cosa è giusto e cosa è sbagliato, forse può aiutare a sentirsi meno soli ma anche in quel caso con scarsi risultati, aggiunge lo scrittore.

Un viaggio nel passato per un futuro che non c’è, perché Napoli è il mondo che ti inghiotte e ti smarrisce nel ventre di una realtà indecifrabile e arcana.

Un film che incontra smarrimenti, fermenti e oscurità, tormenti e speranze.

Un film che distorce se stesso, dilatando e inquadrando la necessità a tratti impossibile, tuttavia fatale, i cui contorni confusi fotografano un mondo andato.

Una ricerca esule di un altrove che manca perché Dio è morto! Dio resta morto! E noi lo abbiamo ucciso! Come ci consoleremo noi, gli assassini di tutti gli assassini? Quanto di più sacro e di più possente il mondo possedeva fino ad oggi, si è dissanguato sotto i nostri coltelli; chi detergerà da noi questo sangue? Con quale acqua potremo noi lavarci? Quali riti espiatori, quali giochi sacri dovremo noi inventare? Non è troppo grande, per noi, la grandezza di questa azione?.....

26-Feb-2024 di Beatrice