BLAGA'S LESSONS UROTCITE NA BLAGA

Stephan Komandarev

1h 54m  •  2023

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Recensione di Fabian On 23-Oct-2023

Bulgaria nord-orientale: Shumen

Blaga è una insegnante in pensione ed ha 70 anni. Ha da poco perso il marito ed è impegnata ad acquistare un lotto anche per la sua sepoltura quando sarà tempo.

La lapide avrà dal suo lato una croce e da quella del marito, più devoto a Lenin che a Gesù Cristo, una stella rossa, ma dal momento che non sono permessi simboli politici, la stella sarà nera.

Hanno messo da parte un po' di soldi ma il giorno prima dell’anticipo per l’acquisto del terreno, subisce una truffa telefonica e perde tutto.

Lo shock che vive la lascia stordita per un pò e la polizia la coinvolge insieme ad un’altra vittima come lei a fare attività di prevenzione.

I giornali ne danno un ritratto severo, descrivendola affetta da demenza, non rispecchiando per nulla la realtà dei fatti.

Blaga si ritrova così umiliata, senza soldi, alla ricerca di un lavoro impossibile da trovare per una donna di 70 anni.

Le prova tutte, anche ad impegnare i mobili di casa e la vecchia auto del marito: non può arrendersi all’idea di perdere una degna sepoltura per lei e il coniuge defunto.

Confessa al commissario di aver rispettato tutta la vita le regole: da donna attenta come è, le viene un’idea e intende percorrerla.

La scena della truffa come tutto il film ha un ritmo incalzante, concentrato soprattutto sul volto dell’inconfondibile attrice protagonista Eli Skorcheva.

Capitolo finale della trilogia di Komandarev sulle questioni sociali bulgare dopo Directions e Rounds, è la drammatica via crucis di una donna severa ed onesta che si trova difronte al crimine che colpisce i più indifesi e fragili, spesso poveri come gli anziani.

Un crimine che vede organizzazioni rumene alla ricerca di persone disperate, disposte a tutto pur di sopravvivere alla malvagità dell’esistenza.

Non a caso neanche in una cittadina bulgara al decimo posto per numero di abitanti, c’è possibilità di condurre una vita tranquilla e scevra di ingiustizie criminali/burocratico/sociali.

Un attendo sguardo sugli anziani, ancora presenti e attivi, tuttavia utilizzati come merce da truffare e raggirare ma mai considerare come forza lavoro anche se potrebbero ancora contribuire al benessere loro e del paese.

Difronte alla disperazione e alla impossibilità di porre rimedio alla propria condizione, Blaga dovrà rimettere in discussione radicalmente il proprio modo di essere fino a demolire la propria visione di sé e del mondo.

Chi meglio di Eli Skorcheva poteva interpretare questo ruolo, lei che aveva rinunciato alla carriera di attrice a causa delle nuove esigenze del mercato dettate dalla caduta del vecchio sistema politico in Bulgaria.

E Blaga che proviene da una generazione di persone vissute in un contesto politico/sociale sicuramente molto controllato tuttavia meno commerciale, si ritrova ormai in una realtà post-comunista ormai completamente in balia del capitalismo più brutale che non ha rispetto e pietà per nessuno.

Anche le sue lezioni private ad una giovane ragazza che vuole prendere la cittadinanza bulgara dopo essere fuggita con la madre da una realtà violenta e precaria saranno l’elemento emblematico e il filo conduttore del film: il reale significato del titolo si comprenderà completamente solo alla fine.

Analfabetismo, microcriminalità, povertà in balia della speculazione economico-finanziaria.

Il denaro, ormai portatore simbolico di tutti i valori, demolisce per scelta o per necessità i principi che avevano accompagnato la vita di Blaga fino all’assunzione di un comportamento imprevedibilmente cinico e spregiudicato in un film dal finale raggelante.

Può un vero cristiano amare il capitalismo?

Perché se è vero che da un lato è stato possibile quantificare le vittime del comunismo, le vittime del capitalismo invece non vengono quantificate da nessuno.

23-Oct-2023 di Fabian