
Recensione di Beatrice On 27-Jun-2023
Il film è ispirato a Ornites, Uccelli, una commedia scritta nel 414 a.C. da Aristofane.
Secondo la storia due uomini, disgustati dal comportamento degli umani, decidono di stabilirsi in una città ideale, tra le nuvole, dove poter vivere in pace. Cercano Mr Upupa, il re degli uccelli, a suo tempo Tereo ( re di Tracia, trasformato in uccello dagli dei) e gli propongono di fondare una città nel cielo chiamata Nubicuculia.
Il problema saranno gli umani e le loro abitudini.
Un film tra teatro, documentario e fiction sulle paure umane, il volo, le utopie, l’esistenza, la morte, la metafisica e l’uomo di fronte a sé stesso.
Suddiviso in 9 passaggi attraverso i quali individuare una nuova dimensione umana.
All’inizio c’era il Caos, la notte, l’Erebo e il Tartaro…inizia così il primo passaggio di Makridis, dalla Teogonia di Esiodo, dove viene presentata una gerarchia di luoghi scuri: si inizia con l’Erebo, si continua col Tartaro e si termina con l’Ade.
Secondo Aristofane, inoltre Eros accoppiatosi con Crono avrebbe creato gli uccelli, considerati i più vecchi di tutti gli esseri viventi, anche di età superiore agli dei.
C’è chi ne recita un lista infinita, chi convoca tutti insieme, inquadrature di cimiteri, palazzi, città, foreste; chi fa il verso dell’uccello; scenografie teatrali; racconti di sogni; grattacieli.
Motivi per voler essere uccelli; la gravità ricorda la mortalità; andare sulla luna; vivere senza sofferenza.
Ci sono cose in comune tra uomini e uccelli? Meglio le differenze…
Gli uccelli hanno conoscenze pregresse; un piccolo uccello sa già come costruire un nido; vanno da nord a sud senza cadere avendo una stretta relazione con il vento.
L’utopia, la rovina dell’universo, la morte e il silenzio, mentre un attore urla la fine di un uccello, da quando ucciso, a quando digerito e defecato come nella Aristofane Grill House.
La voce di Trump e del muro con i fili spinati, come Pisetero, uno dei fondatori della citta tra le nuvole che tratta male i postulanti, richiedenti asilo nel regno degli uccelli…
Discoteca, insulti a Zeus
L’umanità è idiota, dichiara una donna
Pensavi che potevi giocare con gli dei
Pensavi che potevi andare contro gli dei
Stiamo andando verso il giudizio, né tuo né mio, il giudizio della legge
Un giudizio che rovescerà te e la tua generazione
La scure di Zeus distruggerà te e la tua generazione
Fuoco e fumo intenso colpiranno la tua testa
I suoi fulmini e saette bruceranno il tuo corpo
Sarai seppellito nekle fiamme
Tu e il tuo palazzo, il tuo muro e tutte queste cazzate
Loro ridurranno tutto in cenere
Tutto sarà seppellito nella cenere
La parte migliore è qui, dentro la cenere
Perché tu sentirai la voce di Zeus chiamare il tuo grazioso piccolo nome
Umanità idiota
Teste di cazzo
Dichiara un’altra donna
Pensate che potete fuggire da ciò che sta arrivando?
Tutti gli uccelli sono pronti
Immaginate milioni di uccelli sopra le vostre teste?
Noi stiamo per scavare una immensa fossa senza fine, fatta di merda
Stiamo per piantare altri grossi tronchi di albero fatti di merda
Vivrete in grandi infinite foreste di merda
E la prima vera parola che uscirà fuori dalla bocca dei vostri figli di merda sarà MERDA
Se fossi un uccello sotto attacco cosa faresti?
Domande, risposte, riflessioni, accuse, giudizi, sentenze, preghiere:
Nella vita intera non voglio niente più di questo
Dimmi, dicci, mostrami, mostraci se trovate qualcosa di soffice e accogliente come un materasso di piume o il grembo di un bambino, perché abbiamo bisogno di riposare, siamo stanchi
Dicci se trovi qualcosa di comodo e umano
Questo è il motivo per il quale proviamo a trovarti
TI PREGO
Basato su una performance teatrale di NIkos Karathanos e Onassis Stegi, l’opera di Makridis è una inquadratura, dall’alto, con la forza della gravità del vento che guida gli uccelli che nei fatti sono gli uomini stessi; una inquadratura impietosa, dove la fotografia ipnotizza e le parole destano tragicamente l’idiozia umana.
Una struggente parabola cinematografica, dove regna l’arte e la memoria, dove, come in L si celebra l’antica Grecia, le si rende onore citando i suoi eroi e le sue magiche storie.
Makridis non esita a evidenziare le sue origini, la sua cultura, la visione disincantata e tragica, la stessa che narrava la leggenda del Re Mida, il quale inseguì a lungo nella foresta il saggio Sileno, seguace di Dioniso, senza prenderlo. Quando quello gli cadde fra le mani, il re domandò quale fosse la cosa migliore e più desiderabile per l’uomo. Rigido e immobile il demone tacque, finché costretto dal re, uscì da ultimo fra stridule risa con queste parole:
stirpe miserabile ed effimera, figlia del caso e della pena, perché mi costringi a dirti ciò che per te è meglio non sentire? Il meglio è per te assolutamente irraggiungibile: non essere nato, non essere nato, essere niente. Ma la cosa in secondo luogo migliore per te è morire presto…”
27-Jun-2023 di Beatrice
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