IO SONO ANCORA QUI AINDA ESTOU AQUI

Walter Salles

2h 15m  •  2024

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Recensione di Beatrice On 01-Sep-2024

Un buon cittadino è quello che non può tollerare nella sua patria un potere che pretende di essere superiore alle leggi.

Brasile anni 70

Dittatura militare.

La famiglia Paiva composta da padre madre e 5 figli vive a Rio de Janeiro di fronte al mare.

Una famiglia colma di amore, ritmo, entusiasmo, cultura, passione, vita.

Marcelo Rubens Paiva ingegnere, già deputato labourista, viene prelevato nella sua casa dai militari e non vi farà più ritorno. Lo stesso giorno anche moglie e figlia maggiore verranno interrogate, Eurice trattenuta per qualche giorno si renderà conto delle torture, vessazioni, accuse infondate, violenze perpetrate.

Il film ricostruisce tutto il percorso precedente e successivo all’arresto: attese, speranze, lotte, accompagnate dalla straordinaria storia della moglie Eurice, laureatasi a 48 anni in giurisprudenza per dedicarsi ai diritti umani e all’attivismo militante.

Il film arriva ai nostri giorni fino alla morte di questa donna straordinaria dopo quindici anni di Alzheimer, circondata da tutta la famiglia.

L’atteso ritorno al cinema di Walter Salles, 12 anni dopo il suo film precedente, ricostruisce una vicenda autentica, la ricerca della verità della giustizia e la rivendicazione dei diritti da parte della moglie dell’ex deputato socialista. Salles era amico delle figlie e della famiglia del deputato.

Interpretazioni sorprendentemente perfette, ricostruzione implacabilmente avvincente.

135 minuti di cinema tradizionale perfettamente realizzato, ricostruito e rappresentato. Implacabile e indiscutibile la partecipazione emotiva alla storia della famiglia attraverso la costruzione artistica di una vicenda che doveva essere raccontata.

Un film struggente, che fa riflettere sulle dittature e gli orrori che comportano.

Una riflessione sull’ habeas corpus, ossia la sussistenza di precisi presupposti giuridici per difendersi dall’arresto illegittimo. Importante strumento per la salvaguardia della libertà individuale contro l'azione arbitraria dello Stato esteso a tutti i sistemi giuridici occidentali che tuttavia non riesce ancora a tutelare i diritti, come in questo caso.

Il certificato di morte di Marcello Rubens Paiva attestato dalla democrazia successiva alla dittatura era l’unico realistico obiettivo perseguito dalla famiglia che finalmente aveva un documento testimoniante la scomparsa e la morte del loro familiare fino ad allora sempre omesso, negato, sottaciuto.

Il potere non è un mezzo, è un fine. Non si stabilisce una dittatura nell’intento di salvaguardare una rivoluzione; ma si fa una rivoluzione nell’intento di stabilire una dittatura. Il fine della persecuzione è la persecuzione. Il fine della tortura è la tortura. Il fine del potere è il potere.

01-Sep-2024 di Beatrice