AFTERWORK

Erick Gandini

1h 21m  •  2023

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Recensione di Beatrice On 16-Jun-2023

Il soggiogamento e la distruzione dell’uomo da parte dell’uomo, hanno luogo con la massima efficacia al punto culminante della civiltà, proprio quando le conquiste materiali e intellettuali dell’umanità sembrano consentire la creazione di un mondo veramente libero.

Il Tempo e l’umanità…

Una serie di esempi di cosa rappresenta il lavoro nel mondo:

Corea del sud dove la povertà avrebbe portato a vivere il lavoro come assoluta modalità di riscatto ormai diventato l’unica possibilità di vita per persone che lavorano dalle 7 alle 23, tornando a casa per dormire 5 ore a notte, quando i figli vivono questa realtà come assolutamente insensata;

Stati Uniti dove il workaholism, cioè la sindrome di dipendenza dal lavoro, un disturbo ossessivo- compulsivo porta anche a rinunciare a 768 milioni di giorni di ferie pagati e non utilizzati;

Kuwait dove l’estrema ricchezza distribuisce a tutti occupazione ben retribuita senza lavoro, così ha stabilito la legge: si può arrivare anche con 3 ore di ritardo, si possono guardare film durante l’orario di impiego, perché non c’è nulla da fare, non ci sono mansioni da svolgere, senza che questo consenta automaticamente di essere felici e realizzati;

il lavoro di due ereditieri, con i privilegi che la loro condizione comporta, che si tengono molto occupati coltivando le loro passioni;

il riferimento all’etica calvinista che per combattere l’ansia della dannazione avrebbe portato al superamento del senso di colpa attraverso il segno della grazia divina che si manifesta visibilmente con la ricchezza e il benessere generato dal lavoro, ma per questo basta rifarsi all’ Etica protestante e lo spirito del capitalismo di Max Weber del lontano 1904.

Tra considerazioni di Naom Chomsky, di un delirante formatore statunitense, di Elon Musk, della filosofa Elisabeth Anderson emerge con grande evidenza quanto le aziende, soprattutto statunitensi ritengano che uno dei requisiti considerato assolutamente ininfluente per la valutazione dell’ assunzione di un dipendente è l’istruzione.

Mentre l’etica del lavoro, ossia la disponibilità, l’abnegazione per il proprio impiego, siano indiscutibili.

Ora si pone la domanda fondamentale del film: che non è tanto cosa sarà il mondo nell’era del post-lavoro quanto

- come la “servitù volontaria” al lavoro vada esaminata e scandagliata

- cosa è il tempo libero e come saperlo gestire

- cosa si intende per etica del lavoro

Per Aristotele gli spartani non sarebbero stati capaci di mantenere la stabilità del proprio governo dopo la guerra perché non erano abituati ad una vita di pace e questa metafora/citazione alla quale ricorre Erick Gardini punta il dito proprio sulla presunta incapacità dell’umanità a saper gestire il tempo libero, l’ozio, ossia un tempo di “pace”, in quanto ammaestrata e addestrata solo al tempo del lavoro, del negotium, della “guerra”.

Tra intelligenza artificiale e disoccupazione, tra tempo libero e sfruttamento, tra reddito di base e gig economy, ci sono tante variabili non esaudibili in 81 minuti, nei quali tuttavia vengono posti molteplici punti di domanda e di riflessione sul sistema/lavoro, su impronte economiche pervasive, su schemi mentali atrofici intorno ai quali occorre indugiare, riflettere, magari soffermandosi proprio come fa nella locandina l’automa tirato a lucido sulla spiaggia mentre legge un libro cartaceo.

D’altronde anche il fenomeno molto diffuso in Italia dei NEET, acronimo di Not in Education, Employment or Trading, indicatore atto ad individuare la quota di popolazione di età compresa tra i 15 e i 29 anni che non è né occupata né inserita in un percorso di istruzione e di formazione, raccontato dal sociologo Luca Ricolfi, intercetta e denuncia un fattore di allarme rilevante.

L’arte fotografica di Fredrick Wenzel attira l’attenzione come già nei film di Ruben Õstlund, riuscendo a sospendere il tempo, attraverso un montaggio enigmatico, alquanto arcano soprattutto attraverso le inquadrature metaforiche dell’incantato labirintico giardino.

Quanto è etica l’etica del lavoro oggi?

E’ anzitutto compito della filosofia, operante al servizio della storia, di smascherare l’alienazione che l’uomo fa a se stesso nelle sue forme profane, dopo che la forma sacra dell’umana alienazione di se stesso è stata smascherata.

16-Jun-2023 di Beatrice