A PERFECTLY NORMAL FAMILY EN HELT ALMINDELIG FAMILIE

Malou Reymann

1h 33m  •  2020

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Recensione di Beatrice On 27-Jun-2023

In natura non esiste nulla di così perfido, selvaggio e crudele come la gente normale.

Ambientato negli anni ’90, ritrae la storia di una normale famiglia composta da moglie marito, due figlie.

Una serie di home movie girati dal padre si incastonano nella ludica quotidianità domestica dove l’amore, il gioco, lo sport, la scuola, il lavoro si vivono con grande leggerezza fino a quando un giorno qualcosa comincia a intralciare il filo della gioiosità.

Appena arrivate le pizze, la madre bruscamente comunica la decisione di divorziare in quanto il padre ha urgenza di diventare una donna.

Ecco l’inizio delle difficoltà dettate soprattutto da Emma la figlia minore, che rifiuta, la decisione e si presenta ai colloqui familiari con una sciarpa avvolta sul capo, a significare simbolicamente l’impossibilità di ascoltare, di vedere e di comprendere.

Una chiusura normativa quella dei sensi, dettata dal doppio tradimento, agli occhi della ragazzina, da parte del padre, artefice della sua passione per il calcio.

Lo spirito di apertura della primogenita nei confronti nel cambiamento del padre da Thomas a Agnete sembra far intendere che in una età più indefinita e caotica come l’adolescenza inoltrata l’accettazione dell’indeterminazione rigida di genere possa essere di più facile gestione, in quanto vissuta quotidianamente sul proprio corpo.

Il primo lungometraggio dell’ attrice e filmaker Malou Reymann, dalla quale esperienza biografica si deve l’ispirazione della storia, è stato presentato nella sezione Voices al 49 International Film Festival di Rotterdam, per sollecitare uno sguardo attento sulla famiglia e la genitorialità insieme ad una serie di domande che inevitabilmente il film pone.

Diventare genitore prima di aver individuato il proprio genere di appartenenza, può essere oggetto di discussione familiare, può determinare un trauma per i propri figli?

La responsabilità della scelta di cambiare sesso può, deve o no essere anticipata, posticipata, mortificata in virtù dei figli?

Una famiglia può prevedere o pretendere di rimanere tale in virtù di questo cambiamento?

Un uomo/padre che vuole diventare donna diventa madre o rimane padre?

Quanto questa trasformazione può incidere sulla crescita e sulla maturazione psicoemotiva dei propri figli?

Quale famiglia è perfettamente normale?

Cos’è la normalità e chi può essere definito normale?

Un soggetto normale è essenzialmente uno che si mette nella posizione di non prendere sul serio la maggior parte del proprio discorso interiore

Un film perfettamente delicato nella descrizione di un amore indiscutibile, inalienabile tra padre e figlie, seppur nel travaglio in vita di anime travolte dall’abbaglio della normalità.

Un film perfettamente violento nella rappresentazione del passaggio di un corpo da un vissuto ad un altro tormentato dall’abitudine e dall’abbaglio della diversità.

Colori, stereotipi, convenzioni, ambientazioni perfettamente normali per un film che funziona perché i personaggi oltre ad essere egregiamente descritti sono magistralmente interpretati.

L’espressione di un cinema normale, senza guizzi creativi, senza eccessi formali, senza velleità capricciose, rivela la sua profonda capacità di analizzare e sublimare il vissuto quotidiano di problematicità latenti, soffocate, rimosse negli antri di una cultura manichea e intransigente incapace di prevedere che:

Il normale non è altro che l’anormale a cui si fa l’abitudine

27-Jun-2023 di Beatrice