YAN PEI-MING OLTRE IL MURO – REGINA COELI, VIA CONCILIAZIONE 5

“Conciliazione 5” è un luogo volutamente essenziale: una stanza di 3 metri per 4/5, davanti alla quale, ogni giorno, passeranno circa 150.000 persone. Uno spazio espositivo democratico, concepito come un attivatore di sguardi, un punto di passaggio che diventa soglia per una diversa percezione della città.
2025

Recensione di Beatrice

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Giubileo degli Artisti: L'Arte come Soglia della Speranza

La Chiesa cattolica celebra il 25° Giubileo della sua storia, un evento che Papa Francesco ha voluto consacrare al tema della Speranza. Tra i momenti cardine di questo Anno Santo, il Giubileo degli Artisti e del Mondo della Cultura rappresenta un'opportunità unica per riflettere sul potere trasformativo dell'arte e sulla sua capacità di generare nuove prospettive di senso. Questo incontro, che si terrà a Roma dal 15 al 18 febbraio 2025, si ispira alla visione del Pontefice, secondo cui le arti hanno il dono di "sognare nuove versioni del mondo, introducendo novità nella storia e mettendo al mondo qualcosa che così non si era mai visto".

Il Dicastero per la Cultura e l'Educazione della Santa Sede invita quindi artisti, intellettuali e operatori culturali a prendere parte a questa esperienza di condivisione e di rinnovamento spirituale. Il Giubileo degli Artisti si aprirà con l'incontro internazionale “Sharing Hope – Horizons for Cultural Heritage”, realizzato in collaborazione con i Musei Vaticani. Questo consesso riunirà i responsabili di alcune delle più prestigiose istituzioni artistiche e museali al mondo per riflettere su nuovi linguaggi e strategie di trasmissione del patrimonio religioso e culturale. L'esito del confronto confluirà in un Manifesto educativo, un codice di valori condivisi per custodire e reinterpretare la memoria collettiva.

L'Arte come Utopia della Lentezza

Sabato 15 febbraio, alle ore 18, viene inaugurato lo spazio espositivo “Conciliazione 5”, situato lungo la via che conduce i pellegrini alla Basilica di San Pietro. Questo luogo, affidato per il 2025 alla curatela di Cristiana Perrella, sarà un laboratorio di sperimentazione artistica dedicato al tema della Speranza. Ad aprire il ciclo espositivo è Yan Pei-Ming, artista capace di interrogare la storia attraverso il ritratto. La sua opera si concentra sulla comunità carceraria di Regina Coeli: i volti di detenuti, guardie, medici e cappellani vengono esposti nello spazio di “Conciliazione 5”, ma anche proiettati sulla facciata della prigione ESCLUSIVAMENTE nelle serate del 15, 16 e 17 febbraio, dalle 18 alle 24.

Come scriveva Virginia Woolf, *"Il faro è un alternarsi di buio e luce... una casa per lo stupore"*. Questo progetto si pone come una soglia di rivelazione, un varco tra l'invisibile e il visibile.

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La galleria non è solo uno spazio fisico, ma un'utopia in cui la lentezza permette di ritrovare ciò che la velocità dell'oblio cancella. Kundera ci ricorda che il legame segreto tra lentezza e memoria è un atto di resistenza contro il tempo che consuma e “Conciliazione 5” si fa dunque elogio della memoria e presidio contro l'invisibilità.

Un'Epifania del Volto: Ritrarre la Speranza

L'arte del ritratto si è sempre confrontata con il potere: dai papi ai capi di stato, il volto rappresentato è spesso un emblema di autorità. Yan Pei-Ming sovverte questa narrazione: nei suoi dipinti emergono i volti di chi il potere non lo detiene, ma lo subisce. E proprio in questo risiede la potenza dell'opera: il ritratto restituisce dignità, e non vi può essere speranza là dove la dignità è negata.

L'artista, inizialmente incaricato di realizzare 12 ritratti, ha deciso di dipingerne 27, mosso dalla forza delle immagini che gli si presentavano davanti. La sua tecnica, caratterizzata dall'uso di pennelli lunghi e movimenti rapidi, richiama la tradizione della pittura cinese, conferendo all'opera un'immediatezza espressiva e una gestualità intensa.

Uno Spazio Vivo, una Galleria della Comunità

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“Conciliazione 5” è un luogo volutamente essenziale: una stanza di 3 metri per 4/5, davanti alla quale, ogni giorno, passeranno circa 150.000 persone. Uno spazio espositivo democratico, concepito come un attivatore di sguardi, un punto di passaggio che diventa soglia per una diversa percezione della città.

Ogni anno, un curatore sarà chiamato a immaginare un nuovo percorso. La comunità ha costruito questo progetto collettivamente, e l'arte diventa così un gesto di condivisione, un'opportunità per restituire visibilità a chi vive ai margini.

L'installazione dei ritratti sulla facciata di Regina Coeli è un atto di restituzione: dare un volto a chi è dentro, riportarlo simbolicamente nella società. La speranza, qui, non è solo tema, ma tensione etica e sociale. Come afferma Papa Francesco, gli artisti sono capaci di "sognare nuove versioni del mondo". E questa galleria di strada vuole essere un luogo in cui il sogno incontra il suo spazio.