OYUK VE KIRIK DÖKÜK
2024
Recensione di Beatrice

IL PADIGLIONE TURCHIA PRESENTA
VUOTO E ROTTO: UNO STATO DEL MONDO
DI GÜLSÜN KARAMUSTAFA
ALLA 60. ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE D'ARTE,
LA BIENNALE DI VENEZIA
Arsenale, Sestiere Castello Campo della Tana 2169/F Venezia 30122

20 aprile–24 novembre
Pre-apertura: 17–19 aprile | Inaugurazione del Padiglione: 18 aprile, 13.15
Il Padiglione Turchia presenta Vuoto e Rotto: Uno Stato del Mondo, un'installazione site-specific di Gülsün Karamustafa, una delle artiste Turche più influenti e senza peli sulla lingua nel mondo dell’arte moderna.
All’interno delle Sale d'Armi dell'Arsenale di Venezia, in occasione della 60. Esposizione Internazionale d'Arte - La Biennale di Venezia la mostra rimarrà aperta dal 20 aprile al 24 novembre mentre la pre-apertura si terrà nei giorni 17, 18 e 19 aprile. L'installazione di Karamustafa invita i visitatori a considerare le tragiche e tumultuose realtà di un mondo colpito da guerre, terremoti, migrazioni e minacciato dal pericolo nucleare. Queste opere composte da un'interconnessione di lavori scultorei propongono l'uso di materiali eterogenei, la première di un nuovo film ed un'installazione sonora che assieme protraggono la percezione dell’artista di un mondo vuoto e rotto.
Lo spazio espositivo detiene un ruolo cardine all’interno della mostra Karamustafa che si ispira ai volumi rettangolari delle Sale d'Armi i quali rievocando la storia e le dimensioni dell’Ippodromo di Costantinopoli ad Istanbul vogliono sottolineare il personale legame dell’artista con il contesto storico e culturale di questo edificio. Entrando nel Padiglione, i visitatori si trovano di fronte a tre maestosi lampadari sospesi realizzati con vetro di Murano di scarto, ciascuno dei quali rappresenta una religione monoteistica: Cristianesimo, Ebraismo ed Islam. Questi elementi simbolici irradianti luce sono avvolti da filo spinato che vuole rappresentare le tensioni e le controversie storiche fra queste religioni e funge da lente attraverso la quale l'artista esplora lo stato del mondo odierno.

Questo concetto rievoca l’opera d’arte di Karamustafa del 1998, Traliccio della Mia Mente, un fregio di 20 metri composto da 300 illustrazioni religiose colorate provenienti da manoscritti islamici, cristiani ed ebraici. L'opera d'arte ritrae l'intersezione e la coesistenza fra queste religioni, e prende ispirazione dalle sue esperienze vissute ad Istanbul. Nonostante le narrazioni simili fra loro, Karamustafa vuole evidenziare i continui conflitti perpretrati e subiti da queste religioni nel corso della storia, che continuano a germinare da ricordi personali di guerre passate.
Distribuiti all’interno di questo spazio, stampi cavi plasmati in plastica, riecheggiano colonne di cemento armato. La scelta atipica dei materiali contrasta con ciò che comunemente associamo alle definizioni di gloria, artiglieria e potere. Gli stampi sorretti da strutture di sostegno, incarnano i sentimenti di vuoto e di rottura che l’artista sperimenta nel mondo attuale - la loro natura vuota è accentuata dall'illuminazione che si contrappone al contrasto con la "forza" delle colonne insita nella loro architettura - stabilità, potenza, resilienza e vittoria.
I frammenti di vetro di Murano presenziano come elemento ricorrente all'interno dell'installazione come materiale che risuona profondamente con i sentimenti di Karamustafa. All'interno del Padiglione si trovano quattro vagoni decostruiti - con le estremità tagliate da entrambi i lati – che ricalcano il trasporto di un pesante carico di frammenti scartati dalla lavorazione del vetro. Limitati nel loro movimento, sostenuti unicamente da rotaie, i vagoni paiono fluttuare. Queste opere stabiliscono un collegamento diretto con il significato storico delle Sale d'Armi, un tempo, in epoca preindustriale il più grande centro veneziano di produzione ed emblematico simbolo di potenza militare.
In anteprima verrà presentato un video dell'artista al cui interno troverete immagini in bianco e nero tratte da filmati di propaganda recuperati da tutto il momdo che protraggono migrazioni, guerre e manifestazioni. Originariamente proiettate nei cinema, per mettere in luce la condizione umana queste immagini sono state reinventate da Karamustafa, private del punto di vista originario cioè quello del cineoperatore.Rimodulando questo materiale, il video approfondisce e mette in luce la sofferenza delle persone riprese nel filmato. Qui si intrecciano tutti gli elementi dell’installazione dell’artista in una dichiarazione di grande impatto. Una composizione sonora di accompagnamento avvolge ed allo stesso tempo accompagna il movimento dei visitatori, dove un suono profondo e risonante satura lo spazio, fluttuando di intensità mentre risuona nello spazio.
“Mi trovo dinanzi” dice Karamustafa a proposito di questo lavoro “ad un mondo che è stato svuotato a causa delle guerre, dei terremoti, delle migrazioni, della minaccia nucleare e dei problemi naturali e ambientali che costantemente affliggono e minacciano l'umanità. Mi sforzo di evocare fisicamente ed emotivamente il fenomeno del vuoto, della vacuità, della frattura prodotta dalla devastazione diventata comune, dal dolore inimmaginabile che continua a colpire ad intervalli incessanti, dai valori vuoti, dalle lotte di identità e dalle fragili relazioni umane.”
Ulteriori informazioni su Gülsün Karamustafa verranno approfondite all’interno della pubblicazione
La pubblicazione che completa la mostra è composta da quattro elementi: un libro dedicato al progetto di Venezia creato congiuntamente a 12 collaboratori i quali assieme riflettono sui materiali utilizzati da Karamustafa, ed un altro incentrato suilavori precedenti, in cui la narrazione fluida dell'artista svela una continuità a più strati che sfocia nel lavoro qui presentato: Vuoto e Rotto. All’interno della pubblicazione è altresì presente un poster ripiegato contenente istantanee del nuovo video di Karamustafa, che metaforicamente rilega assieme tutti gli elementi della mostra. Infine, una fascia di carta tiene uniti questi tre elementi. Il libro è curato da Melis Cankara con la progettazione grafica di Esen Karol.
L'Editore Cankara afferma: "Questo libro è stato immaginato come un elaborato che l'artista avrebbe sia scritto che letto. Senza la disponibilità di Gülsün Karamustafa a condividere il suo processo di creazione e la produzione stessa, non sarebbe stato possibile realizzare un libro di questo tipo".
Tra i collaboratori figurano: Ezgi Alkan, Ersin Altın, Sevince Bayrak, Melis Cankara, Hasan Cem Çal, Alev Erkmen, Furkan Keçeli, Gökhan Kodalak, Aren Kurtgözü, Emre Özgüder, Waseem Ahmad Siddiqui, İpek Yürekli.
Co-pubblicata da İKSV e Mousse Publishing, la pubblicazione è disponibile presso le librerie della Biennale,il sito web di Mousse ed i distributori della rivista Mousse a partire dall’apera della Biennale Arte 2024.
Il team di progetto di Vuoto e Rotto: Uno Stato del Mondo è composto da Yelta Köm, consulente per la progettazione della mostra, il consulente per la progettazione del suono Furkan Keçeli ed Erinç Tepetaş consulente per design dell'illuminazione dell'esposizione.
Gülsün Karamustafa
Gülsün Karamustafa è una delle artiste più influenti per le nuove generazioni. Attraverso la sua pratica artistica, che si estende per oltre cinquant'anni, si concentra su temi come la modernizzazione della Turchia, lo sradicamento e la memoria, la migrazione, la località, l'identità, la differenza culturale e il genere da una serie di prospettive. All'interno delle sue opere, che derivano da narrazioni sia personali che storiche, sostiene l'uso di materiali e metodi disparati. Attraverso mezzi diversi come la pittura, l'installazione, la fotografia, il video e la performance, mette in discussione le ingiustizie storiche in campo sociale e politico.
Karamustafa ha partecipato a numerose biennali internazionali, tra cui Istanbul, TR; San Paolo, BR; Gwangju, KR; Kiev, UA; Singapore, Singapore, SG; L'Avana, CU; Salonicco, GR; Siviglia, ES. Ha presentato mostre personali presso le principali istituzioni e gallerie di tutto il mondo, tra cui Salt Beyoglu e Salt Galata, Istanbul, TR; Hamburger Bahnhof – Museum für Gegenwart, Berlino, DE; Museo Van Abbe, Eindhoven, Paesi Bassi; IVAM Institut Valencià d'Art Modern, Valencia, ES; EMST Museo Nazionale d'Arte Contemporanea Atene, GR; Kunstmuseum Bonn, Bonn, DE; Lunds Konsthall, Lunds, SE; Salisburgo Kunstverein, Salisburgo, AT; Kunsthalle Fridericianum, Kassel, DE; Museo Villa Stuck, Monaco, DE, tra gli altri.
Le sue opere sono state incluse nelle collezioni permanenti del Centre Pompidou, Parigi, FR; Tate Modern, Londra, Gran Bretagna; Museo Solomon R. Guggenheim, New York, Stati Uniti; Museo di Arte Contemporanea Chicago, Chicago, Stati Uniti; Musée d'Art Moderne, Parigi, FR; Museo Van Abbe, Eindhoven, Paesi Bassi; Hamburger Bahnhof – Museum für Gegenwart, Berlino, DE; Museo Ludwig, Colonia, DE; MUMOK, Vienna, AT; Museo di Vienna, Vienna, AT; Museo d'Arte Moderna di Varsavia, Varsavia, PL; EMST Museo Nazionale d'Arte Contemporanea Atene, Atene, GR; Museo d'Arte Moderna di Istanbul e Arter, Istanbul, TR.
Ha ricevuto il Premio Roswitha Haftmann nel 2021 e il Premio Prince Claus nel 2014.
L'artista vive e lavora tra Istanbul e Berlino.
Il Padiglione Turchia alla Biennale Arte 2024
Il Comitato Consultivo 2022-2024 del Padiglione Turchia è composto dal Direttore Generale della Fondazione Suna e İnan Kıraç, dalle Imprese Culturali e Artistiche Özalp Birol; Docente presso la Facoltà di Belle Arti dell'Università di Marmara, Dipartimento di Scultura Nilüfer Ergin Doğruer; l'artista İnci Eviner; Direttrice e Curatrice del Fiorucci Art Trust Milovan Farronato ed Editrice di Sanat Dünyamız e Scrittrice d'Arte Fisun Yalçınkaya.
La mostra del Padiglione Turchia è coordinata dalla Fondazione di Istanbul per la Cultura e le Arti (İKSV), con il contributo del Ministero della Cultura e del Turismo, con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri della Repubblica della Turchia, la partnership globale e la partnership della compagnia aerea di Turkish Airlines e con il supporto produttivo e editoriale dell'Associazione SAHA. Il Padiglione Turchia partecipa alla Mostra Internazionale di Architettura La Biennale dal 2014, grazie all'acquisizione della sede permanente presso le Sale d'Armi dell'Arsenale su iniziativa di İKSV e con il sostegno di 21 sponsor.
Il Padiglione Turchia alla Biennale Arte 2024 è patrocinato da Akbank, Akfen Holding, AWC Group, Nezih-Berrak Barut, Bilge Öğüt Cümbüşyan-Haro Cümbüşyan, Fırat Çeçen, Füsun-Faruk Eczacıbaşı, Oya-Bülent Eczacıbaşı, Ebru Dildar Edin, Ahu-Can Has, Emin Hitay, Ayşegül-Doğan Karadeniz, Mey|Diageo, QNB Finansbank, Rana-Erol Tabanca, Melike-Özgür Tanrıkulu, Leyla Tara, e Turgut Yılmaz.
Le persone e le istituzioni che hanno contribuito a garantire una sede a lungo termine per il Padiglione Turchia sono Akbank, Mehveş-Dalınç Arıburnu, Berrak-Nezih Barut, Ali Raif Dinçkök, Vuslat Doğan Sabancı, Füsun-Faruk Eczacıbaşı, Oya-Bülent Eczacıbaşı, Nesrin Esirtgen, Eti Gıda San. ve Tic. AŞ, Garanti BBVA, Ahu-Can Has, Öner Kocabeyoğlu, MAÇAKIZI, Tansa Mermerci Ekşioğlu, Rana-Erol Tabanca, SAHA Derneği, Taha Tatlıcı, Sinan Tara, Vehbi Koç Vakfı, Zafer Yıldırım, e Yıldız Holding AŞ.
La Fondazione di Istanbul per la Cultura e le Arti (İKSV)
La Fondazione di Istanbul per la Cultura e le Arti (İKSV) è un'istituzione culturale non-profit fondata nel 1973 con l'unico scopo di arricchire la vita culturale e artistica di Istanbul. Ogni anno la Fondazione organizza attesissimi festival di Musica, Cinema, Teatro e Jazz; la Biennale di Istanbul e la settimana di Filmekimi. Ospita eventi culturali e performance artistiche in varie discipline durante tutto l'anno nella sua sede, Salon İKSV, situato nell'edificio Nejat Eczacıbaşı. İKSV offre anche un programma di eventi creativi per bambini e adolescenti presso İKSV Alt Kat.
İKSV organizza il Padiglione Turchia alle Esposizioni Internazionali di Arte e Architettura della Biennale di Venezia. Conducendo studi e redigendo rapporti con l'obiettivo di contribuire allo sviluppo della politica culturale, la Fondazione sostiene anche le produzioni artistiche e culturali assegnando premi ai festival, commissionando opere, partecipando a coproduzioni internazionali e locali e il programma di residenza degli artisti alla Cité Internationale des Arts in Francia, nonché l'annuale Premio di Incoraggiamento di Aydın Gün, della Traduzione di Talât Sait Halman e di Incoraggiamento al Teatro di Gülriz Sururi-Engin Cezzar.
Nel 2023, con il sostegno finanziario dell'Unione Europea, İKSV ha lanciato un ampio progetto chiamato Ortaklaşa: Programma di Cultura, Dialogo e Sostegno, che mira a promuovere il dialogo e la collaborazione tra i governi locali e le Organizzazioni della Società Civile (OSC) che operano nel campo della cultura e arti in Turchia. İKSV ha inoltre recentemente creato il Fondo per gli Strumenti per la Regione Sismica, stanziando una somma dal proprio budget per fornire strumenti a studenti e istruttori di musica colpiti dai terremoti avvenuti nel febbraio 2023.
Per ulteriori informazioni: https://turkiyepavilion24.iksv.org/
Per le immagini ad alta risoluzione: https://www.iksvphoto.com/album/ztrazw
Per informazioni a livello internazionale contattare: Benji Prescott (Scott & Co)
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