MICHEL MIRABAL: ARCHITETTURA DI UN SISTEMA


2023

Recensione di Beatrice

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Entrare all’Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti è ogni anno un’emozione imperdibile, sia che lo si faccia durante la Biennale di Arte che di Architettura, ma quest’anno, l’esposizione di opere che sembrano inizialmente stridere con il contesto, acquisiscono durante la visita una assoluta, impressionante simbiosi con l’ambiente.

Si parte con una scultura al piano terra composta di tubi di scappamento assemblati l’uno sull’altro, incastrati a formare un enorme goccia di circa 4 metri di altezza sulla quale scorre del sangue.

Al primo piano si accede ad una sala dove è rappresentato il sistema solare con pianeti illuminati adagiati sul pavimento che creano nell’ambiente oscuro una magica, incantata visuale, ma nella sala che segue si trovano i sui quadri e qui si inizia a comprendere la visione del mondo di Mirabal, soprattutto del suo mondo, quello cubano, con la rappresentazione della bandiera del suo paese in un trittico passato, presente e futuro che è un colpo al cuore, per chi conosce, ama, sente quella storia…

Di fronte a queste si trovano altri due dipinti che rappresentano tante lenzuola bianche tra le quali una la bandiera cubana per descrivere il mondo interiore, legato ai ricordi dell’infanzia dell’artista.

Ma nella stessa sala, sullo sfondo, proprio difronte all’entrata, troneggia una istallazione composta da innumerevoli passaporti sui quali il pittore ha gettato vernice dei colori nazionali, per rappresentare l’esodo con le cause e le conseguenze, una sorta di grido di dolore nel raccontare l’allontanamento dei cubani dalla loro terra.

Ma non basta, l’artista deve rendere onore, come nella rappresentazione del sistema solare, ad un messaggio universale.

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Si accede per questo ad un’altra sala, dove sono disposte, difronte ad uno schermo tante sedie come in un vecchio cinema dove sono adagiati dei manichini di paglia, una sorta di spaventapasseri che assistono alla proiezione insieme a qualche uccello sempre di paglia disposto qua e là mentre il video imperdibile per immagini e musica rappresenta il focus cromatico/tematico. Su quelle sedie ci si può sedere e lasciarsi travolgere dalle emozioni e dalle formiche rappresentate qua e là.

Un ultima sala della quale non voglio far cenno contempla la visione estrema mitologica, ontologica dell’artista che racchiude la sua dimensione esistenziale magicamente sviluppata in quella che non può essere considerata una esposizione per la poliedricità delle espressioni, dei materiali, dei messaggi; non può essere considerato un progetto seppur complesso per la diversità delle rappresentazioni e delle concezioni presunte ma una riflessione, una visione, una rappresentazione filosofico/politico/sociale affrontata con una modalità estremamente raffinata nella forma e sofisticata nei contenuti.

Quello proposto da Michel Mirabal è un percorso, che ciascuno dei visitatori può affrontare in modo proprio, con il proprio personale punto di vista che singolarmente viene stimolato a farsi altro da sé.

Un incontro con la propria intimità insieme alla globalità di un mondo che sta perdendo la recondita, intrinseca dimensione.

Un doppio, triplo sguardo innesca il percorso, conduce il visitatore, accompagnandolo e contemporaneamente lasciandolo solo con se stesso, perché possa trovare il filo del discorso estetico/artistico magicamente strutturato.

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Un viaggio disincantato, quello di Mirabal, nel sistema, che sia solare, globale, personale, esistenziale; una denuncia poetica, una visione lacerante, una esperienza inquietante come quella descritta dal kantiano sublime.

Una inquietudine implacabile, avverto ancora mentre scrivo, irrisolta, volutamente sospesa nelle contrazioni estetico/esistenziali vissute durante il percorso.

Hasta siempre Michel Mirabal!

Michel Mirabal, nato a L'Avana nel 1974, è un artista di grande talento che ha dato un contributo significativo al mondo dell'arte. Si è laureato all'Istituto Superiore di Design de L'Avana e ha proseguito gli studi presso l'Accademia di Belle Arti San Alejandro. Dal 1998, Mirabal ha tenuto oltre 50 mostre personali e ha partecipato a oltre 70 mostre collettive in Nord America, America Latina, Asia, Africa ed Europa.

Le sue opere possono essere ammirate in spazi pubblici di vari paesi, tra cui Cuba, Francia, Stati Uniti, Canada e Marocco. Il talento artistico di Mirabal va oltre i mezzi tradizionali, infatti è stato incaricato di progettare aeroplani per la Eastern Airlines e ha avuto il privilegio di essere testimonial delle carte di credito MasterCard.

Mirabal ha ricevuto numerosi riconoscimenti per i suoi contributi artistici. Gli sono stati conferiti importanti onorificenze come medaglie e dottorati Honoris Causa nella Repubblica Dominicana, in Argentina, in Marocco, negli Stati Uniti e in Italia (in particolare a Venezia). Le sue opere sono anche presenti nelle collezioni di personalità di spicco nel campo della politica, della cultura e degli affari.

Oltre ai suoi impegni artistici, Mirabal è attivamente coinvolto in progetti comunitari. Attualmente, sta sviluppando un progetto comunitario presso l'azienda agricola Finca Calunga a L'Avana, dedicato in particolare ai bambini privi di genitori.

Oltre alla sua carriera artistica, Mirabal si è cimentato anche nell'ambito della critica d'arte, della curatela e della poesia. È laureato in architettura presso l'Università de L'Avana ed è stato cofondatore del Centro d'Arte Contemporanea Wifredo Lam e della Biennale di L'Avana nel 1984. Dal 1999 al 2001, ha ricoperto la carica di direttore di entrambe le istituzioni e fa ancora parte del team curatoriale. Mirabal ha curato numerose mostre ed eventi artistici sia a Cuba che a livello internazionale e ha tenuto conferenze in vari paesi dell'America Latina, Medio Oriente, Europa e Stati Uniti.

È anche un autore, avendo pubblicato libri di poesia e saggi a Cuba. Mirabal ha fatto parte di giurie di prestigiosi premi artistici, tra cui il Premio Casa de las Américas nel 2005, e ha collaborato con riviste e programmi televisivi. In riconoscimento dei suoi contributi alla cultura nazionale, nel 1997 gli è stata conferita la Distinción por la Cultura Nacional a Cuba. Nel 2008 è stato nominato Curatore Generale della XVI Biennale di Paiz in Guatemala e ha ricevuto il Premio Guy Pérez Cisneros per la critica d'arte nazionale nel 2007, nel 2016 e nel 2022, oltre al Premio Nazionale per la Curatela nel 2013 e nel 2022

Dal 19 maggio al 23 luglio

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Venezia

Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti

Campo Santo Stefano 2945

Da Lunedì a sabato 9.30-17.30

Curatore: Nelson Herrera Ysla

Ingresso gratuito