LUMINIS - ILLUMINARE LO SPAZIO PER RICORDARE IL TEMPO

Scopo dell'arte non è riprodurre il visibile ma renderlo visibile. (Paul Klee)
2024

Recensione di Beatrice

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Scopo dell’arte non è riprodurre il visibile ma renderlo visibile

Lo spazio viene recuperato, definito, recintato, focalizzato, incorniciato dalla luce: vediamo perché.

Ci sono due elementi alla base, afferma l’artista Mario Carlo Iusi: il sociale e l’abitudine che entrano in relazione.

Il sociale come riscoperta di luoghi a disposizione di tutti, quindi comunemente fruiti ai quali l’abitudine ha sottratto la visione e la condivisione.

Quello che è sempre visibile diventa invisibile.

A questa distrazione popolare, contemporanea, superficiale, fatua, insignificante Mario Carlo Iusi intende apportare una riflessione, uno spazio/tempo di riempimento dove il contenuto riacquisti la sua pienezza e dove il vuoto rifletta la sua significanza.

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Ecco la cornice illuminata che definisce, sottolinea, indica, concentra: l’imperativo categorico kantiano di Iusi diventa: DEVI perché DEVI …VEDERE, il comandamento rivolto allo sguardo distratto e assuefatto.

Se DEVI vedere quello che ti sfugge vuol dire che puoi farlo ma puoi farlo perché DEVI.

Il percorso pedagogico/filosofico/artistico dell’artista si compie in questo gesto: valorizzare il patrimonio culturale della sua città, Alatri, lungo le Mura Megalitiche con istallazioni luminose in LED posizionate come cornici di dimensioni variabili per un totale di 360 metri di allestimento, per poi passare all’interno dei Cisternoni di Albano Laziale e ripetere lo stesso gesto dirompente.

Luminis, dopo l’imponenza architettonica dei due complessi, conferirà in altri luoghi una rinnovata valenza artistica spostandosi a Barcellona dove l’istallazione illuminerà il Barrio Gotico dal 3 dicembre 2024.

L’osservatore noterà particolari esistenti già nella memoria dei luoghi che erano indifferenti alla vista che non si fa sguardo.

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Anche il seme di zucca stilizzato e illuminato, simbolo distintivo di molte sue creazioni, rappresenta l’archetipo artistico della teoria del “Semeion”, dove la concettualità sosta tra il pieno e il vuoto, l’ordinario e lo straordinario, il quotidiano e l’inusuale mentre la vista sollecita lo sguardo e lo sguardo determina il doppio sguardo.

Mario Carlo Iusi nasce il 16 novembre 1995 ad Alatri. Nel maggio del 2014, dopo aver realizzato le prime opere le espone presso il Palazzo Conti Gentili di Alatri. Due anni dopo vi presenta la Serie “interconnessioni” in cui vengono esposte le prime opere su tela dotate della cornice luminosa che tuttora è tratto distintivo dell’artista. Inoltre, in questa sede, realizza l’installazione “Acrosomi”, dalla quale deriverà in seguito gli oggetti semplici della teoria Semeion. Si forma frequentando la facoltà di filosofia della Sapienza di Roma, si laurea con una tesi in filosofia analitica ed estetica sul concetto dell’immaginazione intesa come fondamento teorico della possibilità della realizzazione di un’opera d’arte. Nel 2018, prende avvio la collaborazione con la galleria La Nuvola, di Via Margutta, a Roma, dove tiene la sua prima personale. Parallelamente, inizia a lavorare alla teoria “Semeion”, producendo la serie “The Container”. La sua ricerca verte sulla possibilità di trovare risposte formali a domande concettuali, tramite l’uso della luce e delle teorie sviluppate negli anni.