ISOLA BELLA

Il sublime matematico incontra il sublime dinamico e trionfano insieme
2024

Recensione di Beatrice

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Vitaliano VI Borromeo(1620-1690)

Un uomo dal multiforme ingegno dedicò la sua vita all’Isola Bella.

Il suo impegno militare e diplomatico ebbe una posizione di secondo piano rispetto all’attività nell’ambito culturale milanese.

Il conte, dal “multiforme ingegno” e costantemente assorbito dalla passione per la filosofia e le arti, fu amico dei più importanti letterati contemporanei. Venne poi eletto principe dell’Accademia dei Faticosi che aveva come scopo principale l’illustrazione della dottrina aristotelica.

Nel 1650 assunse la direzione dei lavori dell’Isola Bella (come un nobile cavaliere innamorato affermava “l’Isola è dama mia”).

Guardando a Roma con uno spirito di grande indipendenza e autonomia di scelte, prese in mano il progetto, iniziato dal padre Carlo III intorno al 1630, di creare un giardino sull’isolotto chiamato Isola Isabella, in onore della moglie Isabella d’Adda. Vitaliano trasformò questa idea in una grandiosa scenografia barocca.

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Dal 1674 Vitaliano VI stabilì un progetto generale per trasformare la casa in un vero e proprio palazzo con un ampliamento realizzato per lotti susseguenti: è quello che ancora oggi, salvo alcuni interventi successivi, si può ammirare nella sua concezione iniziale.

L’ambizioso progetto edilizio, in continuo divenire, fu sostenuto da una forte volontà di celebrazione dinastica, con richiami araldici alla famiglia che culminano sull’Isola nella colossale statua del Liocorno, “stemma dei Borromeo milanesi di ceppo gentile”.

Nella sua corrispondenza, conservata nell’Archivio Borromeo, si trovano le lettere scritte agli architetti e alle maestranze che sovraintendevano ai lavori e soprattutto gli scambi epistolari con il fratello Giberto III, con il quale discuteva del progetto e delle scelte decorative, a volte disegnando a margine dei fogli le sue idee. Sotto la sua direzione, lavorò per circa trent’anni senza interruzione un piccolo esercito di muratori, scultori, falegnami, pittori e architetti.

Nel corso dei secoli il Palazzo si è arricchito di nuovi apporti figurativi, ma il fulcro barocco voluto da Vitaliano VI si può ancora leggere in gran parte delle sale, dove è presente la decorazione originale.

Appassionato collezionista, creò una vera e propria Wunderkammer piena di rarità quali pietre, marmi e alabastri dipinti perlopiù con composizioni floreali, quadri con paesi e prospettive, cornici decorate con cristalli di rocca, agate e lapislazzuli. Anche il Giardino si arricchì di architetture in pietra rivestite a mosaico, statue, fontane che creavano insieme alle siepi veri e propri teatri nel verde.

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L’Isola però non era solo un paradiso personale, ma si apriva anche agli ospiti illustri che Vitaliano accoglieva regalando una vera e propria esperienza immersiva in un luogo in cui ancora oggi la natura si fonde con l’arte. Lo simboleggiano le due statue che Vitaliano VI volle in cima al Teatro Massimo, legate con una catena d’oro all’Onore che cavalca l’unicorno borromaico.

A testimoniare il profondo legame che Vitaliano ebbe sempre con l’Isola, Vitaliano chiese espressamente con testamento che alla sua morte il suo cuore venisse deposto nel piccolo oratorio della Madonna situato nel borgo dell’Isola.

Palazzo Borromeo

Un affascinante percorso tra arte e storia accompagna nelle oltre 20 sale.

Cuore di Palazzo Borromeo, la Galleria Berthier è un mosaico di oltre 130 quadri che include capolavori e alcune copie di grandi maestri del passato del calibro di Raffaello, Correggio, Tiziano, Guido Reni – prassi ricorrente nelle collezioni nobiliari dell’epoca.

Ambienti unici sono la Sala del Trono, la Sala delle Regine, il Salone degli Arazzie le Grotte, nate per stupire gli ospiti trasportandoli in un magico mondo marino.

Giardino Barocco all’italiana (Isola Bella)

Dieci terrazze che esplodono di un colore diverso ad ogni fioritura

Il giardino dell’Isola Bella venne costruito dal 1631 al 1671 circa.

Il Teatro Massimo è il monumento più importante del giardino dell’Isola Bella. Statue, obelischi e fontane si integrano perfettamente con la vegetazione delle dieci scenografiche terrazze, sulla cui cima svetta la statua dell’Unicorno, simbolo araldico della famiglia Borromeo.

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Tutto attorno al Teatro, un tripudio di fioriture e piante rare: la Canfora secolare, la Gunnera manicata – le cui foglie possono raggiungere i 2 metri di diametro, la profumatissima Olea Fragrans, la rarissima Halesia Diptera con i suoi fiori che sembrano fiocchi di neve, l’Anice stellato, il Pino messicano.

Incanta durante la fioritura il Parterre delle azalee ed è una gioia per gli occhi il Giardino d’Amore, composto da siepi di bosso che creano un ricamo verde visibile dall’alto delle terrazze.

Camelie, spalliere di rose a maggio, oleandri in giugno, e agrumi e ortensie paniculate in piena estate accendono il giardino all’italiana dell’Isola Bella, dove pavoni bianchi vivono in libertà.

Dal 2002 i giardini dell’Isola Bella, insieme a quelli dell’Isola Madre, fanno parte del prestigioso circuito inglese della Royal Horticultural Society.

Stagione 2024

L’apertura della stagione 2024 è prevista dal 16 marzo al 3 novembre 2024.

L’Isola Bella è aperta:

Dal 16 marzo al 26 ottobre 2024

Tutti i giorni dalle ore 10.00 alle ore 17.00 (ultimo ingresso), chiusura Palazzo ore 17.30, chiusura giardini ore 18.00.

Dal 27 ottobre al 3 novembre 2024

Tutti i giorni dalle ore 10.00 alle ore 16.00 (ultimo ingresso), chiusura Palazzo ore 16.30, chiusura giardini ore 17.00.

Gli orari di apertura e chiusura dei musei e dei giardini potrebbero subire variazioni per eventi straordinari.

Si consiglia di consultare sempre il sito www.isoleborromee.it o di contattare il call center + 39 0323.933478 per ricevere informazioni sugli orari di apertura.